sabato 1 novembre 2014

Il Paese Spaccato

D'Alema viene considerato un reperto del passato, il renzismo spera di abbattere alcuni gigantini della sinistra tradizionale, con molti è stata una passeggiata, con altri, sarà dura. D'Alema è uno di quelli, come Melucci, che nel Partito è sempre meglio averlo con te. Ti può bombardare in qualsiasi momento. Non ha mai avuto il sostegno di Repubblica, anzi i rapporti sono stati tempestosi, querelanti. Certo che lui difende i suoi governi, magari qualcuno come Prodi lo ha anche affondato, però il vecchio centrosinistra quello che stravinceva tutte le competizioni elettorali è stato (anche) una sua invenzione. Renzi va ben oltre. Il primo impatto è stato entusiasmante, portare a casa il 40% della metà degli elettori disponibili è un grande risultato. Che sia arrivato per meriti personali è indubbio ma che l'ingenuità e l'incapacità di leggere la politica dei suoi avversari lo abbia aiutato è verità inconfutabile. Il grillismo è stato sistemato, si ripete stancamente, tenta di resuscitare entusiasmi e speranze, sembra merce vecchia, pur avendo un'origine giovanissima. Si deve cambiare per non morire, magari piano, piano, reggio dopo reggio. Non vedo la possibilità, è un prodotto confezionato così, lo devi trangugiare senza nemmeno agitare prima dell'uso. D'Alema dice che è grottesco affermare che il mondo italiano aspettasse Renzi per riformarsi. Aggiunge anche, per avere piena condivisione, che finora c'è stata una sequela di annunci, uno stile di governo che crea fratture nella società. Con il sindacato, per Pittibimbo, non si tratta. Espressione considerata blasfema nelle vecchie Botteghe Oscure, ma graditissima al Lingotto e Leopolda. Anche il centrosinistra si scontrò con il sindacato, tutto compatto, non solo con i Bonanni ed Angeletti oggi tiepide comparse, difensori del pubblico impiego di Renzi. La battaglia è ideologica, si dice che non esiste più il posto fisso, ma si licenziano solo gli operai e gli impiegati del settore privato. Il problema è l'eccesso di precarietà e si cancella l'Art 18? Renzi finge di governare, si crea un nemico al giorno, i più duri vengono manganellati, per sbaglio, il paese è spaccato tra due componenti lavorative con diritti ineguali. Da un lato licenziati, cassintegrati, precari e dall'altro si mantengono privilegi assurdi che non sono solo della famigerata casta politica, le altre sono in perfetta parità. Lo stipendio e pensione di un Bonanni sono scandalosi più di quelli parlamentari. Nessuno riprende la notizia che nell'arco di tre anni aumenterà l'iva sui prodotti anche di prima necessità fino al valore massimo del 25,5%. Una pazzia. L'altra sulla quale la vergognosa stampa di regime ha messo la sordina è il presunto avvallo europeo al Patto di Stabilità, salvo correzioni novembrine. Non manca molto, finiamo di onorare i già morti, è un prodotto in costante aumento, anche per libera scelta. Il Taglianastri ha sentito dal pub che l'aria si sta facendo pesante, è renziano "a tempo", vedrete che fra poco....cambierà magistralmente l'abito. Tiziano Arlotti sta già studiando da Sindaco, è preoccupato, Gnassi gli ha portato via tutte le rotatorie, erano una sua specialità. Sono rimaste le puttane a... Miramare, mentre non c'è più l'aeroporto ne i russi ed il poco di ricchezza che ne derivava. Per fortuna, spostiamo gli ambulanti, una riforma alla..Gnassi.