giovedì 8 ottobre 2015

Il Muro alla Bolkestein

Così titolava il sempre più sodale Carlino. I muratori, nelle vesti di fiancheggiatori demaniali vogliono erigere, in stile ungherese, un Muro all'Europa dei Beni e Servizi. Sono i tre/quattro personaggi che non vuole più nemmeno il Pd. Gli altri partiti e movimenti o non hanno ancora capito niente, molto più facili i parchi sul mare e le trivelle o pensano di andare a raccogliere qualche spicciolo di voto sulla spiaggia. I bagnini alla fine sono pochi, i chioschisti anche meno. I cittadini con i loro diritti sarebbero milioni di più. Ma il peggio arriva con le soluzioni od invenzioni proposte. Parto dall'assessore (?) regionale Corsini. La tesi sostenuta è di mettere a gara solo le aree non concesse in precedenza. Assessore, constato, con qualche stupore, che lei è un amministratore e neanche di infimo grado. Mi piacerebbe, facendo lavorare un pochino i suoi uffici che mi sapesse dire quante sono le aree... libere. Ormai da mesi gioca con questa tesi che reputo non solo personale. Da quello che conosco ed è tanto, nessun comune rivierasco dell'emilia romagna ha un solo metro da concedere. Sono tutti "largamente" sotto la soglia (minima) di quel 20% di spiagge libere che la legge della stessa regione impone. Non bastasse, va pure ricordato che dovendo fare dei bandi, questi lotti dovrebbero già risultare normati. Significa, assessore ravennate, la presenza di strumenti urbanistici operativi che definiscono esattamente cosa si mette all'asta, comprese le capacità edificatorie e tanto altro. E' davvero bizzarro, che la Regione ER sostenga la tesi di gare solo per nuove spiagge non avendone neppure una da concedere. Se, puta caso, magari su sollecitazione di un privato cittadino o di Affronte, la matrigna Europa chiede notizie di queste fantomatiche aree libere cosa rispondete? Mettete all'asta gli scogli di Vallugola? O le inesistenti spiagge libere? Dobbiamo sempre fare la figura dei "furbastri" che vogliono aggirare le leggi? Valgono per tutti, non per i bagnini? Si ricordi, magari chieda a Melucci, con il quale sembra in ottimi rapporti, che avete da farvi perdonare la famigerata legge regionale che "concedeva" per 40 anni le spiagge che non sono vostre ma di tutti i cittadini. Non ho mai capito perchè le forze di sinistra, per quanto italiane, non facciano un timido manifesto su beni importanti ambientalmente almeno come l'acqua. E' meno demagogico? Paura? Scendendo (molto) al livello dei consiglieri regionali, il peggio è auspicare nuove regole concessorie che permettano gli ammortamenti degli investimenti. Esistono da..sempre. A Rimini abbiamo un esempio storico: Darsena. Demolito il teorico e scandaloso muro, va denunciato che a due mesi dalla scadenza della proroga concessa dalla Ue, 1 gennaio 2016, nulla è stato fatto. Non è come pensano o sperano in tanti che tutto possa continuare così. E' sufficiente che un semplice cittadino, magari quello di prima, faccia una domanda di concessione demaniale ed i furbetti dell'arenile cascano dall'ombrellone. Se venisse respinta si aprirebbe un contenzioso dagli esiti sconvolgenti. Non credo che i Dirigenti Comunali s'immolino sulla sabbia. La linea assunta è di "non" firmare contratti in contrasto con le norme europee. Dal prossimo anno, tutti i vecchi concessionari sono "abusivi". I pochi che firmeranno i contratti sulla base della legge nazionale che ha portato "unilateralmente" la proroga al 2020, rischiano l'annullamento degli atti. La magistratura giustamente, ha sospeso il giudizio, chiedendo al governo (?) lumi. Verdini non ha ancora risposto. Sembra abbia delegato il suo fedele Barani, un gesto per lui consueto è quello dei.,.pompini alla maggioranza.