giovedì 1 ottobre 2015

Spuntano i cinesi

A Rimini quando non si sa cosa dire spuntano i cinesi (cit.Ghinelli). Dopo i risultati disastrosi dei voli del Fellini di quest’estate, come ha detto qualcuno, bisogna trovare una “buona idea”. Così i dirigenti locali dello scalo hanno tirato fuori quello che è un po’ il jolly quando non si sa cosa dire: “lo sviluppo del mercato cinese”. A dir la verità lo aveva già detto Gnassi 3/4 anni fa e, almeno in questo, bisognerebbe riconoscergli il copyright anche se di turismo cinese non s’è visto l’ombra. Però l’idea era la sua. Quel che è più grave però è che da noi non si sia nemmeno capito che la Cina, non meno della Russia, è sotto pieno attacco dell’”Impero del Bene” (o del “caos”…) di cui noi siamo i fedeli e maltrattati vassalli di terza categoria. Questo assalto all’Heartland euroasiatico non è iniziato solo da Occidente (Ucraina e Medioriente), ma per quello che concerne la Cina attraverso il finanziamento ed addestramento dei gruppi separatisti islamici che operano nelle zone del sud-ovest del colosso di Pechino. Parliamo dei poco noti (ma molto gettonati in America) “Uiguri”. Ormai da due giorni pacchi-bomba arrivano in tutta la Cina causando centinaia di morti. L’”Impero del Bene” colpisce ancora e per quello che riguarda i turisti cinesi sarà come per quelli russi: non arriveranno più. Bisognerà chiedere ad Obama di mandare quelli dell’Isis. Ma quelli non passano dagli aeroporti e non pagano l’albergo. Tagliano solo gole.
 Woland