sabato 29 marzo 2014

A Kiev ha vinto Ron Hubbard

La situazione ucraina per diversi mesi è diventata un pensiero inquietante sia per ucraini che per russi. E comincia ad esserlo anche per noi. O per lo meno dovrebbe cominciare a esserlo. Facendoci riflettere. I due Paesi condividevano da tre secoli a marzo non solo la storia comune, ma e soprattutto anche la letteratura: Gogol, Olesha, Bulgakov sono scrittori di lingua russa con origini ucraine. A febbraio abbiamo visto come su piazza Maidan sono state sventolate nuovamente le pagine del romanzo "La Guardia Bianca" di Mikhail Bulgakov. Per ironia della storia dopo quasi cento anni la maestosa capitale rivive nel caos, nella discordia e nella sommossa. Pensando di entrare in Europa, Kiev si è trovata di nuovo governata dai nazionalisti più biechi. Ieri, ai tempi di Bulgakov, di Petljura, oggi della Timoshenko e del suo clone di “Scientology” Yatseniuk. Gli avvenimenti storici, descritti nel libro, si riferiscono alla fine del 1918. I protagonisti del romanzo, i membri della famiglia Turbin, sono coinvolti in un vortice di eventi e prendono posizione per la guardia bianca. E' già stato firmato l'armistizio di Compiegne e i tedeschi che occupavano prima l'Ucraina, lasciano la Città. Al loro posto arriva l'atamano Petljura (l’antenato storico-politico di Timoshenko, Klieckho e Yatsenyuk): le schiere dei militanti nazionalisti (provenienti, come oggi, dalla Galizia) spadroneggiano nella Città, distruggendo l'armonia e l'ordine costituito. I cittadini accettano il nuovo potere nazionalista nella persona di Petljura e sono ostili alla guardia bianca, che non serve né agli ucraini, né ai rossi, che alla fine vinceranno, avendo almeno l’appoggio della popolazione povera. Questo il romanzo del grande scrittore russo-ucraino. Il mondo abituale sta crollando sotto l'influenza delle nuove forze sociali e non sarà ristabilito mai più, sottolinea Bulgakov. Oggi nel XXI secolo la Capitale dell'Ucraina ha distrutto, come allora e per sempre, la sua esistenza precedente, la vita prima dello scoppio della violenza su Maidan, dei cecchini della Greystone sui tetti e del sequestro degli edifici governativi, prima della scissione del Paese in due fazioni e del presentimento della guerra civile. E la cosa peggiore: ha accettato i nazionalisti, non si sa quanto di volontariamente, ma ha consegnato, con l’inerzia a loro e alle compagnie mercenarie straniere, il potere. Il Petliurismo secondo Bulgakov è una calamità, implacabile e spietata. "Che cosa combinavano le truppe di Petljura a Kiev in questo ultimo mese del loro soggiorno, è del tutto inconcepibile. I pogrom scoppiavano di minuto in minuto, ogni giorno qualcuno veniva ucciso, preferendo gli ebrei, naturalmente". Un secolo dopo la Storia completa la scrittura, quello che Bulgakov già sapeva, ma probabilmente ha scelto di lasciare fuori le pagine del suo romanzo. Kiev distrutta, il fallimento dell'economia, le nuove autorità nazionalista di mentalità, costrette però, per rimanere al potere, ad affidarsi ai mercenari della Greystone Ltd e ai soldi del FMI per pagarli. Il nuovo governo dona i territori dei campi estivi per ragazzi per addestrare nazionalisti “da combattimento” per niente innocui e che domani dovranno combattere per riconquistare le “terre perdute”. In cosa è pericoloso il petljurismo e le altre manifestazioni di intransigenza, lo sanno tutti benissimo. Tuttavia la storia ci insegna che pochi sanno come imparare dai propri errori, la maggior parte preferisce procurarsi i propri guai. E lo fa ripetendo ogni due o tre generazioni lo stesso cliché. Sotto l'accompagnamento del fragore degli spari e del fumo puzzolente de gli pneumatici bruciati è apparsa la "nuova" Ucraina con grandi sfumature nazionaliste. Sulla tracce ancora fresche gli scrittori già scrivono romanzi e drammi sulla "guardia" di Maidan. Chi sarà il suo protagonista? E’ facile saperlo: il romanzo sarà pubblicato in America e l’eroe sarà un uomo della Greyestone, con un’eroina, ucraina, di Leopoli “benedetti” da Ron Hubbard. E magari sposati da Tom Cruise. Il capo di Scientology, anche da morto, a cui si ispirano la Timoshenko e Yatseniuk, sembra il vero grande vincitore della prima parte della guerra civile ucraina. Il vero erede di Petljura e Bandera, l’altro “eroe” di ieri rispuntato oggi. Mai, prima d’ora, una setta (sia pure accettata come “religione” in America) aveva conquistato un paese europeo grande due volte l’Italia e dal quale dipendiamo come transito per la nostra energia. Ottimo viatico per il terzo millennio. Per tutta l’Europa.
 Il Cancelliere
 P.S.: un dubbio: parliamo dell’Ucraina, ma Scientology non è, con la massoneria di cui è una costola, importante anche per e in Italia? Non vi viene qualche dubbio?