giovedì 27 marzo 2014

Expò 2015

Aveva ragione Grillo, l'abbuffata dell'Expò 2015 sta diventando la grande mattanza ciellina. Non ci voleva molto in un Paese che ha un tasso di corruzione superiore al Burundi, parlare e complottare su un plateatico di un centinaio di miliardi in opere ed incarichi. E' come piazzare una sanguisuga sulla sacca di sangue. La grande scommessa italiana di Expo 2015, per i magistrati milanesi, poggia sull'illecito. Sin dall'inizio. Oggi quando si parla di pubblico sembra che il connubio sia quasi certo, per non trovarlo basta non indagare. Avevo scritto che l'aria in alcune, poche, selezionate procure segna un bruttissimo tempo verso la nuova politica, fatta di arrivisti neanche coperti dai partiti. Gli unici ancora organizzati nel loro elitario settarismo vengono decimati a grappoli. Le intercettazioni che, da italico costume, escono copiose per celebrare il processo sul giornale di turno, prima che nel luogo deputato dopo quattro anni, compilano il solito quadro accusatorio. In questo caso l'organizzazione era consolidata, collaudata, segno di un allenamento costante nel tempo. Alla fine a nessuno importerà il giudizio finale. Il processo è già finito sul quotidiano destinato. Il Corrierone è stato il deposito delle veline e spifferi della procura più attenta alle malefatte destrorse. Manca clamorosamente una gemella geografica e partitica. A Rimini sembra siano stati costretti dalla mole di prove ed indizi che il MoVimento ha attivato. Non ci voleva molto, sarebbe stato sufficiente perfino leggere le quattro fotocopie, quando lo scrivono loro, in altre dimensioni indaganti avrebbero già fatto scattare la retata. Milano sembra la tomba della Compagnia delle Opere disinvolte, come Sesto S.Giovanni doveva essere quella dei finanziatori democratici. Sembra però che nel Codice Penale dell'Inciucio vi sia una prescrizione d'ufficio per tutti i reati concernenti il Pd. Così 67 capi d'imputazione, riguardanti incarichi esterni del valore di circa 8,7 milioni di euro tra il 2008 e il 2012 per servizi legali pertinenti anche all'autostrada Pedemontana, alla Brescia-Bergamo-Milano, alla Tangenziale Est Esterna Milano, all'ospedale San Gerardo di Monza, alla costruzione della nuova sede della Regione o al recupero edilizio della Villa Reale di Monza, portano in 243 pagine del gip Andrea Ghinetti all'arresto domiciliato di una quantità industriale di ciellini ed associati, mettendo in serio pericolo la possibilità di fare un Meeting in..libertà. Era meglio se continuavano ad attaccarsi ai Piloni del Palas.