martedì 25 marzo 2014

Che strano! E che botte!

Il pestaggio del Presidente della TV ucraina da parte di un gruppo di deputati della Rada appartenenti al partito della Tymoshenko (!!!) risale a parecchi giorni fa. Soprattutto l’aspetto del “capo” dello squadrone di picchiatori: coda di cavallo fino al sedere, cravatta da guappo, fa una certa impressione. Ma non è questo il punto. Che i nuovi “padroni” installati dagli americani e dagli euroburocrati a Kiev fossero tipi poco raccomandabili lo si sapeva fin da novembre quando tutto iniziò. Lo strano è che i “media” italiani sempre paurosissimi e ossequiosissimi a Washington, mandino in giro, sia pure solo nelle edizioni on-line, certi video e certi articoli. Nel caso specifico il pestaggio operato dai seguaci (deputati ripetiamo...) della “eroina” Tymoshenko è stato mandato in linea dal “Corriere della Sera online”, sia pure senza traduzione, (l’effetto sarebbe stato ancora più devastante). Questo dopo che la gloriosa testata di via Solferino ha esaltato, oltre ogni misura, per mesi, gli “eroi” galiziani. Cosa significa tutto ciò? E’ abbastanza semplice: la stampa italiana è di proprietà, alla fin fine, ebraica e come abbiamo già detto, gli ebrei, almeno, hanno memoria. E un po’ di orgoglio, che non guasta. Non a caso il loro storico “cacciatore di macellai nazisti” era nato a Leopoli, Simon Wiesenthal. E non a caso a Leopoli “i galiziani”, e non i tedeschi, fecero il più grande massacro di ebrei della Seconda Guerra Mondiale. Da centomila che erano nel ‘39 se ne ridussero alla fine duecento tra cui Wiesenthal fucilato (senza esito fatale) due volte. Ed è chiaro che gli “eroi” di Kiev li preoccupano. Altrimenti sul loro “stream” italiano roba del genere non sarebbe mai apparsa. Comincia solo ora. 
Woland