giovedì 20 marzo 2014

E Gnassi va a ..Mosca

Quando già da mesi vedevamo nello “shale gas” il vero motivo della incredibile crisi ucraina scatenata da Washington, poteva sussistere qualche dubbio, almeno nelle anime candide che sembrano popolare le redazioni dei giornali italiani. Ieri, sul Sole 24 Ore, ogni dubbio ce l’ha tolto un articolo di un certo Enrico Marro, che titola il suo pezzo più o meno: “Shale gas: la bomba atomica della nuova guerra che libererà l’Europa da Putin”. “Alternativa i bombardieri”, chiarisce il Marro che, come sospettavamo, dev’essere un vero umanista. Nel corpo dell’articolo, infatti, di chiaro impianto pacifista, come già il titolo fa presagire, l’autore chiarisce poi che già da ieri gli Stati Uniti hanno offerto all’Europa, nel giro di un anno, di sostituire attraverso un maxiterminale gasifero in Luisiana, la produzione russa con quella americana di gas di scisto che, peraltro, nel 2013 cominciava a dar segni di preoccupante stagnazione, a dirla tutta. La guerra in Ucraina è quindi una manna per i nostri “grandi amici americani”, i quali benevolmente si offrono di lanciare questa bomba energetica che farà tanto bene a loro e così male a Putin, l’arcicattivo che turba i sogni degli europei. Alla fine dell’articolo, il Sig. Marro avverte che, forse, il prezzo di questo nuovo gas che attraverserà su navi l’Atlantico, sarà un pochino alto. Ma volete mettere il vantaggio di liberarsi del cattivone di Mosca; anche pagando qualche spicciolo in più ai “buoni” di Washington?
 Il Cancelliere