lunedì 17 marzo 2014

Vedere Moneta

Dare cammello. L'implacabile detto risale all'800, quando nei circhi prima di vedere gli animali si doveva pagare. Lo ha usato Mario Draghi per spegnere le velleità dell'imbonitore di governo: Non esistono margini di manovra per sostenere le spese annunciate da Matteo Renzi. Il deficit pubblico si è chiuso al 3% nel 2013 non al 2,6% che rappresenta una previsione, un impegno, per il 2014. E non può essere ipotecato ex ante. Dunque Draghi contro Renzi? È presto per dirlo, ma certo prende corpo l’ipotesi che gli eroici furori renziani abbiano subito nei giorni scorsi una netta frenata. Questo spiega perchè nel famoso mercoledì da... coglioni non sia uscito nessun provvedimento concreto, ma solo un elenco di impegni, alcuni talmente scontati come mettere in circolo del denaro e sostenere una domanda interna al collasso, altri troppo fumosi come la riforma del mercato del lavoro rinviata a una problematica legge delega, altri negativi come il prelievo sulle cosiddette rendite finanziarie o la minaccia di tagliare le pensioni medie, perché tali sono quelle oltre i 2.500 euro. Non abbiamo letto un prelievo immediato forzoso nei confronti della casta politica e societaria, ma una grande preoccupazione per il destino dei tanga di genere. Di cosa sia convinto Fonzie è difficile azzardare previsioni, il riassunto pubblicato dal Blog di Grillo delle performance di questi ultimi mesi è imbarazzante. Dobbiamo dire che l'allievo supera allegramente il maestro di Arcore. Ho ascoltato in diretta per radio la conferenza stampa del mercoledì dei saldi. Aspettavo uno dei nipotini, ho gustato la sequela di battutine alcune straordinarie per l'efficacia che devono avere suscitato nei presenti. L'unica giornalista ..straniera, alla quale è stato permesso d'intervenire, nel suo stentato italiano, ha chiesto solo..dove erano i soldi. E' stata investita da un uragano di fregnacce toscane, il vernacolo usato per deridere una domanda tanto legittima quanto vera. Ha usato i miliardi di Letta per l'edilizia scolastica, ha anticipato quelli che non ci sono per regalare con una mano 83 euro e con l'altra sporca di Tasi rubare dieci volte tanto. Renzi sembra convinto non che bisogna compiere scelte per superare la crisi, ma che la crisi sia finita e quindi possa cominciare una nuova fase. È vero, ci sono segnali positivi, come l’aumento della produzione industriale, ma siamo appena all’un per cento, una variazione minima per un apparato industriale che ha visto ridursi il prodotto di circa un quarto e che dovrebbe essere a questo punto con i magazzini vuoti. Nel sistema bancario è cominciato un terremoto e presto arriverà la vera valanga. La mossa di Unicredit ha dato il là a una profonda.... ristrutturazione con migliaia di licenziamenti. Tutte le coperture sono appese a congetture, ipotesi e speranze. Quella annunciata è una manovra di spesa in disavanzo. Fonzie inizia il giro europeo usuale ed obbligatorio, è molto probabile che la padrona tedesca gli permetta di mascherare qualche bugia annunciata. Passate le elezioni, la ricreazione finisce, ci aspetta la rata del Fiscal Compact da 50 miliardi + i sei promessi da Fonzie. Quelle del Palas sembrano dei ticket.