domenica 23 marzo 2014

Stregoni della Sabbia

Non è arrivato il momento di smetterla con gli apprendisti stregoni ed impegnarsi in proposte serie? Sto parlando ancora una volta della Bolkestein vista da tutti come una formidabile espressione di libertà mercantile, eccetto la Corporazione Bagnini&Derivati Politici. Partiamo dal metodo. Qualsiasi norma s'intenda introdurre, si dovrà tenere conto che parliamo di centinaia di migliaia di concessioni che a loro volta toccano interessi moltiplicati a dismisura. Dovrà resistere al giudizio dei più disparati Soggetti chiamati in causa: leggi sugli appalti, giudizi amministrativi di tar e consiglio di stato, ma anche della corte dei conti, per finire alle autonomie degli enti territoriali, magari con ricorsi alle corti europee. Sotto l'aspetto giuridico c'è anche il tema legato all'elemento strategico delle innovazioni ed è più che doveroso che i Comuni interessati possano dire la loro. Fatta questa breve premessa, la Bolkestein può e deve essere variata solo sapendo andare.... Oltre. La mia proposta di assegnazione parte dal concetto che il prezzo è quello che determina il mercato, ossia la gara. Dopo si decide un ritorno economico per il vecchio concessionario, poniamo attorno al 20/30%. In un contesto concessorio della durata di vent'anni diventano cifre importanti. Tradotto significa che se prendiamo una zona o un bar assegnati ad una cifra di circa 25.000 euro annui, moltiplicata per 20 significano 500.000 euro. Al vecchio concessionario andranno circa 150.000 mila euro, se aggiungiamo il valore dei fabbricati e della attrezzature possiamo parlare di 300.000 euro, una cifra per nulla marginale. Certo lontana anni luce dagli scandalosi passaggi di ...concessione degli ultimi anni, parametrati sui milioni. Se questa è l'impostazione al grezzo, il tema per Rimini diventa realizzare un'asta per avere stabilimenti balneari più rispondenti ai tempi, così come previsto dalla programmazione. In questo caso abbassando l'offerta d'asta è giusto riconoscere al vecchio concessionario un valore in percentuale più elevato diciamo fino ad un 50%. I vecchi fabbricati, in questo caso, non avrebbero alcun valore. Detto questo, conoscendo la logica imperante del basso consenso, finirebbe che gli enti territoriali per favorire i vecchi concessionari non introdurrebbero nessuna innovazione, vedi Piano Spiaggia attuale, una mera fotocopia dell'esistente. Però, come è giusto, se il surplus sul prezzo della base d'asta, desunto dai vecchi canoni, rimane ai comuni, la scelta di lasciare tutto com'era diventa molto improbabile, considerando che, trascorsi i vent'anni ed incamerate le strutture, le prospettive per i comuni, senza più l'ammortamento diventano ancora più vantaggiose, anche lasciando un diritto di opzione ai vecchi concessionari. Per Rimini, ad occhio e bagnino, si traduce che per una Zona o Stabilimento, investendo meno di 200 mila euro si pagherebbe un canone poco più alto dell'attuale. Ovviamente per i bar le cose cambiano, dagli scandalosi 500 euro attuali si deve arrivare a cifre paragonabili alle zone. Si deve tenere conto delle superfici raddoppiate, del valore del ritorno e della possibilità di un'apertura annuale. Per quanto concerne il passaggio dal bagno allo stabilimento possono seguirsi le norme già in essere nel Piano Spiaggia di Rimini, con l'aggiunta di un modello di stabilimento predefinito, da utilizzare qualora i soggetti che formano il comparto non trovano un'accordo diverso. Ovviamente la costruzione dello stabilimento e servizi comuni viene pagata in quota parte come avviene nei condomini, poi ognuno può decidere di mantenere la propria concessione e la propria attività. Sul piano politico è ovvio che per un concessionario la situazione attuale sia la migliore. Anche per un dipendente pubblico andare in pensione con 19 anni sei mesi + un giorno era una pacchia. Mentre oggi vanno (?) a 70 anni con la metà dello stipendio e Fonzie tenta di depredarlo. Questa è la nostra proposta aspettiamo il prossimo consiglio tra il Tarantino e la Petitti per la risposta.