martedì 18 marzo 2014

Tessera N° 1

Scricchiola l'impero della Tessera N° 1 del PD. I due miliardi di debiti della partecipata Sorgenia affossano la Cir, holding controllata dalla Cofide di Carlo De Benedetti e dei figli Rodolfo, Edoardo e Marco. Attività che vanno dall’energia all’editoria con il Gruppo Espresso e Repubblica quotidiano del Partito Democratico, dalla sanità privata Kos, alla componentistica Sogefi, fino al private equity. Una crisi che segna la fine dell’epoca in cui l’Ingegnere, tessera numero uno del partito democratico, aveva il suo peso specifico nelle scelte di banche e investitori, forte del peso politico della corazzata dell'informazione Espresso-Repubblica, bibbia della sinistra italiana. Ho sperimentato l'Ingegnere del Pd da giovane funzionario del Credito Romagnolo, quando la cordata di De Benedetti assunse il comando della banca definita "dei preti", per quanto contenesse, come tutte, un abbondante miscuglio clero-massonico. Il risultato della sua vittoria, fu l'abbandono della tecnologia all'ora avanzata della IBM a favore della Olivetti. Credo che in qualche magazzino bolognese rimangano tonnellate delle famigerate macchine imposte dall'Ingegnere, così come da tanti anni negli uffici delle imposte. La stampa inizia a fare le pulci alle attività del Gruppo Cofide, non con la necessaria chiarezza, il governo dell'inciucio impone cautela. Avete più letto in uno dei gazzettini del Partito di Repubblica un articolo sul Cavaliere? Dopo tonnellate di foto, escort, ad personam, avvisi evocati e pubblicati prima dell'emissione, improvvisamente il condannato in via definitiva, la stampella di Fonzie, per il giornale di Barbapapà diventa un normale cittadino a capo di un sodale partito. Circa il 60% dei ricavi all’interno della galassia De Benedetti dipende dalla generazione di energia. Insomma, che sarebbe Cir senza Sorgenia? Come mai, dunque, il management e gli azionisti non sono corsi ai ripari per tempo, e perché gli istituti di credito hanno continuato a finanziarla? Il Monte dei Paschi...che sorpresa, ad esempio, nel 2007 ne ha acquistato l’1,2% per 30 milioni, valorizzando la società 2,7 miliardi rispetto a un consenso di mercato fermo a 900. Un do ut des: a sua volta Sorgenia aveva rilevato il 16% di Energia Italiana, controllata al 78%, di proprietà di Mps e Bnl per poco meno di 60 milioni. L’ex banca del Pd, peraltro, negli anni non ha lesinato sui finanziamenti: oltre 400 milioni dal 2003 a oggi. Alle volte la cronaca dipana tante cose che sembravano misteriose. Solo la storia di Penati con la sua assurda prescrizione può essere paragonata al silenzio piombato sul Mps. Nel facile concorso che lanciamo in diretta vi chiediamo cosa abbiano in comune i due..scandali. Il grande censore della politica e dei costumi italiani, il selezionatore dei premier senza mai indovinare un masterchef, rimane aggrappato...a Fonzie, con il suo Carrai.