martedì 11 novembre 2014

Chi comanda?

I sette talebani di Rimini, in attesa delle sette sorelle, hanno criticato, alcuni silenziosamente, i miei ruvidi appunti alle gite scolastiche pentastellate a Bruxelles. L'hanno cercata, non possono addossare la colpa alla stampa nemica, l'assist lo hanno consegnato alla redazione carliniana. Che in quel giornale non aspettino altro è un..altro discorso. Il Resto del Carlino si trova nella situazione agognata da 50 anni. Nato come giornale "nero" di petrolio ha svolto pesantemente il ruolo oppositivo in una regione senza avversari, con l'atlantismo anche ottuso, come unica bussola. A Rimini avevano la redazione più ultrà, ruolo e pungolo per le amministrazioni. Incutevano timore e rispetto, nel Pci la lettura del giornale del petroliere bolognese era vietata. Lo leggevi di nascosto nei bagni. Solo Piccari lo poteva fare nel suo ufficio Federale. Nella ricostruzione della "vittoria " parlamentare ottenuta dal MoVimento con due nomine finalmente all'altezza del compito, sembra che sia intervenuto telefonicamente anche Casaleggio. Davvero non finiscono di stupire. Invece di incassare e monetizzare politicamente un atto finalmente degno di una forza politica che ha "promesso" un Paese migliore, sembra quasi perdano tempo per scusarsi con i talebani interni. E' un imperversare di Lombardi e Crimi, che non contenti dei danni mediatici causati subito dopo la grande vittoria elettorale vengono ancora usati come kamikaze informativi. Occorre chiedere un class action nei loro confronti. Si concede sempre l'impressione di un grande pollaio dove i pennuti pascolano a sentimento. Si spreca malamente un'altra occasione. In questo momento il Pd ammettendo che sia l'interlocutore non essendoci in Italia uno peggio di Farage, è molto più debole di quanto Pittibimbo voglia fare apparire. La disponibilità perfino la necessità di cambiare interlocutori la si annusa e capisce. Non possono continuare con l'abbraccio al condannato salvatore della patria di Renzi. Il mallevadore dei tre governi dell'inciucio se ne va. La memoria pur cortissima gli ha ricordato che l'aria si fa pesante. La bruciatura è stata fortissima, anche Pittibimnbo non vede l'ora di levarselo di torno. Andrà a fare qualche simpatica rimpatriata con Barbapapà nei giardini dorati dei pensionati extralusso. Non ha lasciato un grande ricordo, la storia perfino quella italiana molto dimenticona farà fatica ad inserirlo nell'album dei Pertini. E' la strada giusta, occorre imboccarla senza tentennamenti, frenate o ripartenze. Il M5S ha finalmente preso la patente legittima di opposizione seria e coerente con quello promesso. Non giochiamo alle penelopi parlamentari. Prima o poi bisogna darsi una "radanata". Nella famosa barzelletta dopo la terza orgia con posizioni sbagliate, si senti un urlo disperato: organizziamoci. Già da ieri e per i giorni a venire i Cinque Stelle inizieranno un balletto di posizionamento per smentire chi parla di alleanze col Pd e rassicurare chi li accusa di fare solo tattica? C'è paura di tutto non avendo mai stabilito posizioni condivise. Non puoi proseguire un cammino se non diventi almeno in termini strutturali più uguale agli altri. Chi comanda chi? La domanda concede una sola risposta: Uno alle volte Due.

P.S.
Ottima la denuncia alla Procura del Patto del Nazareno. Tre rondini, sembra primavera. Non mi sono dimenticato dell'ultima impresa di Gnassi: cacciare gli ambulanti da Rimini. Dopo scrivo dell'ultima tragica barzelletta.