lunedì 2 gennaio 2023

Chiamami al Capezzale

Qualcuno dovrà avvisare la brava Lia Celi, penna pungente, non querelabile di Chiamami Città, blog (anche) di Melucci. Denigrare, deridere, Fratelli d'Italia porta male al Pd. Il partito di riferimento, a febbraio, probabilmente uscirà dimezzato nelle due porzioni correntizie. La scelta della Lia Celi, giornalista, scrittrice e fervente umorista, è scontata, ma la donna che comanda il Paese è lontana, lontana, dai generi oggi prevalenti nell'ex partito dei lavoratori. L'indubbiamente piddina, ha rispolverato origini e provenienze della Giorgia, contestando la denominazione dei Fratelli d'Italia, rubata ai Balilla. Caduta in basso per un blog che possiede almeno due autentici campioni del funzionariato comunista, applicato alla politica cittadina. Su, concentratevi, sapete fare molto meglio. L'umorismo che condisce ogni suo articolo, dilegua quando afferma che l'inno nazionale, da cui il partito del premier ha piratato il suo nome, dice che “i figli d’Italia si chiaman Balilla” e se nel Risorgimento l’allusione a Balilla faceva battere i cuori dei patrioti, oggi piace solo a quelli che il 28 ottobre hanno celebrato il loro rave a Predappio. Intanto i rave li avete votati solo voi ed i compagni grillini, ma i funerali alla Bolognina non sono mai stati celebrati e non sappiamo dove trovare la tomba del Pci. Tralascio gli insulti ai rubli. Ci sono tanti aspetti più contingenti che vi consiglio di coltivare ed approfondire, magari inutilmente. Uno, interessante, è l'applicazione ormai scontata della Direttiva Bolkestein. Cosa farà il Pd? Lei, parmense doc, forse conosce poco il dramma politico balneare. Può chiedere informazioni a Maurizio Melucci, senza scomodare Piccari, più bravo nel pesante dileggio. Con lo stile accattivante che possiede, riuscirà forse a condensare in termini comprensibili, perfino umoristici, la posizione una e trina di un partito che ancora governa per lascito principesco. Mi raccomando le spiagge libere. Con simpatia, rifiutabile
massimo lugaresi