venerdì 13 gennaio 2023

Da Marshall alla Meloni

Le guerre, in particolare quella su procura, sono i momenti migliori per le propagande. Quelle perse (tutte) dagli americani e le conseguenze tribali sono cadute nell'oblio. Le attrici afgane non si lamentano. Quando gli americani fuggono, di solito finiscono i conflitti voluti e cominciano le ricostruzioni. Il primo Recovery pensato per l'Italia si chiamava Piano Marshall, in attesa di Draghi e della Nato. Per Vietnam, Afghanistan, Irak e Siria ci pensa la Cina, alle volte con la Russia. Nella politica estera sembra che gli yankees siano andati a scuola in Vaticano. Dopo la seconda guerra mondiale, vinta dagli Alleati, grazie ai sacrifici della Madre non ancora sovietica, per riparare i danni dei bombardamenti che rasero al suolo anche Rimini e rendere più sicura l'avanzata dalla Sicilia, inventarono il Piano Marshall. 
La Giorgia Meloni ha imparato subito il manuale del perfetto politico all'italiana, nella versione obbligatoria. Ha mandato due corrieri del governo e confindustria a prenotare i primi posti nella ricostruzione dell'Ucraina. I grandi affari sono nati prima e dopo le Grandi Guerre. Siamo nella fase finale, nessuno vuole fare il primo passo per non mostrare il volto dell'inutilità di morti e rovine. Questo conflitto è iniziato tanti anni fa, nel silenzio della propaganda, per interessi americani, stessa cosa. L'aspetto più ridicolo è il Pd, difensore della benzina nelle pompe. 
massimo lugaresi