domenica 15 gennaio 2023

Pochezza

Quando nelle veline di uno dei giornali di corte, leggo che la colpa della decadenza riminese è degli albergatori che non investono, mi sarei aspettato che gli (ingiustamente) accusati chiedessero a questi esperti di turismo, se conoscono, oltre alla regola dell'ubbidire, la legge universale che mette in relazione costi e ricavi. La risentita domanda spetterebbe in realtà al Presidente dei (cattivi) albergatori, però democratici. Tradotto nel dimenticato romagnolo, significa che se l'investimento non è sostenuto da un giusto ricavo, spesso fallisci. I pionieri del turismo, anche con licenza elementare, lo conoscevano sulla loro pelle e lavoro. Gli attuali terrapiattisti del mordi e fuggi, hanno a disposizione pagine di giornali a senso unico, compilati nel ristretto caveau riminese. Hanno preso atto che la pacchia e soprattutto le direttive fieristiche non sono più un vangelo ossequiante ma scatenante un solo pieno all'anno? Cercano colpevoli, come sta facendo il Pd piombato 
nella tragicomica versione grillina. Questa è storia dell'altro ieri, mentre i nostri amministratori, straeletti, giocano da qualche mese a nascondino. In tutta la città non si vede un cantiere, volano solo promesse per le prossime aperture. L'unica cosa certa è la conferma dell'altra tratta del Trc, per rinnovare il clamoroso successo (in curva) della prima. Chiedere scusa non è peccato, i rapporti con la fede vaticana sono notevoli. Il giornale dei vescovi è in gara atlantica con Repubblica, contro il governo dei no sbarchi. L'assessore Frisoni, in versione Gretina, abbandonati sulle strade e nei seggi elettorali, i monopattini d'ordinanza, riemerge sfoggiando centinaia di milioni del Pnrr. Sembra che le mance europee ai migliori camerieri, siano regalate solo a Rimini. Si complimentano da soli attraverso i due giornali al seguito. I finanziamenti del Metromare di Cagnoni erano stati chiesti per l'altro tracciato, abbandonato in fretta, dopo essersi accorti, passati anni, che verrebbe creato un blocco totale della mobilità cittadina, al cui confronto i muri di Riccione sarebbero graziosi addobbi. Adesso passano vicino alla ferrovia, dopo avere realizzato, su ordine, la graziosa ma sempre deserta Fermata Cagnoni. Tra un mese partirà l'appalto, gli ultimi dell'antico regime, poi arrivano quelli Meloni. Nessuno di noi mortali (spesso) ha mai visto il progetto che definisce l'esatto tracciato. Se la progettazione farà parte del pacchetto del bando, significa che i cittadini sono sempre silenziosi sudditi, meno adoranti la classe regnante. Non deve stupire che nel "contorno" di questa propaganda, ci sia il capogruppo della Lega, figlio del vecchio collega De Sio, capo riconosciuto del ciellismo, con cui i compagni (io) abbiamo intrattenuto scambi non incestuosi. Ho scritto l'articolo convinto che con le improvvisazioni "gnassiane", si scateni un casino alla Triangolone. Penso ai cittadini da espropriare o quelli indirettamente interessati o la mancanza di previsioni urbanistiche. Pericoli finora nemmeno avvertiti. Il Pd è alle prese con la più profonda, pericolosa crisi d'identità. Il passaggio ad un miscuglio con il grillismo da operetta, rimasto in città, lo consegna all'anonimato. Occorre da tempo una sana alternativa che non getti il bambino e l'acqua depurata. Finora impresa impossible. Nel parco del mare di Rimini sud, mancano i progetti. Nel tratto Marebello-Rivazzurra, se non tocchi la spiaggia prorogata ed i parcheggi a monte, trovi spazi solo per le fioriere arabe. Sono state sufficienti, una volta, per vincere. Con la Giorgia, contro i Bonaccini non bastano.
PS Chiedete a Melucci chi ha perso 30 milioni di finanziamenti per le case popolari.
massimo lugaresi