domenica 8 gennaio 2023

Il Resto è Noia

Ho letto su Rimini 2.0, l'altro solitario blog della sterile opposizione riminese, un ironico ma pesante articolo sul "fenomeno" Gnassi, abbattuto dalla contraerea dei ballon in Parlamento. Sono bastati pochi secondi e lo hanno riportato, acciaccato, sulla terra della normalità politica. Concordo con le osservazioni critiche di Franco Fregni, redattore e responsabile del blog, sulle responsabilità di un Sindaco Principe della Città. Rimangono però misteriose le ragioni che gli hanno permesso un regime decennale. La scomparsa del partito comunista che ha nutrito Gnassi fin dall'infanzia, gli ha permesso di scorazzare nella prateria di una politica spesso confliggente con gli interessi pubblici. La trasformazione del Borgo S.Giuliano ed il cinematografico arredo del Ponte di Andrea, sono gli esempi più visibili, nel silenzio delle ancelle e camerieri dell'informazione. Manca sempre l'alternativa al Ponte. Il culmine della sua potenza, senza avversari, lo ha raggiunto manipolando, desertificando ed annebbiando Piazza Malatesta, trasformata nell'ennesimo Museo felliniano. I lungomari indecifrabili, attestano l'Oscar principesco. Jamil Sadegholvaad è diventato sindaco facilmente, grazie ai civivo accumulati, i garantiti dall'assistenzialismo sindacale ed imprenditoriale e la definitiva scomparsa dell'arredante opposizione. I primi timidi risvegli dal sonno e briciole regalate, sono da accreditare alla comparsa della Meloni. La sua presenza a Rimini è quasi inavvertibile. Ci sarebbe spazio per una nuova e reale opposizione, composta anche da tanti sinistrati e scontenti. L'attuale sindaco è un amministratore della sana normalità, senza un partito e con il peso di Gnassi sulle spalle. Una eredità soffocante. Ci vorranno anni per calmierare gli effetti di una mobilità per caso ed una programmazione con titoli vuoti da decifrare. Tutto realizzabile solo con la scomparsa di una propaganda per la guerra d'occupazione di tutti gli spazi. I due giornali, i blog curiali e ciellini, stranamente d'accordo, hanno megafonato, amplificando le prodezze ed i pienoni. Il Metromare ha segnato il culmine delle stronzate, senza pagare pene o pegni. Lunga vita a Cagnoni, alla "sua" Fiera manca solo un aeroporto. 
PS Melucci controcorrente: sta facendo (adesso) le pulci ai bagnini quasi scomparsi. Un altro che si dimentica di avere compilato Piani Spiaggia, dettati fino alle virgole. 
massimo lugaresi