venerdì 27 gennaio 2023

Nordio

Carlo Nordio, saggista, politico, ma soprattutto ex magistrato controcorrente, ha consolidato la fama di avversario del giustizialismo, però democratico. L'uso delle intercettazioni sciorinate ai giornali di contorno, anche locali è, da sempre, una malvagia consuetudine che nessuno ha sconfitto. Diventato ministro della "strana" giustizia, anche sportiva, è entrato nel mirino degli allestitori dei processi nella piazza amica. La Meloni lo ha insignito, per antico debito, del ministero chiave. Nel centrodestra più o meno, ma Berlusconi e Salvini di più, tutti hanno subito il trattamento "speciale" della giustiza per gli avversari. Invece nel Pd, per oltre venti anni, hanno goduto il paradiso degli innocenti, a prescindere. Quando andava male, c'era la prescrizione. Rozza descrizione dell'andazzo, ma veritiera. I sempre più strani grillini sono nella penna di Travaglio, grandissimo impaginatore dei rapidi processi nella piazza a 5 stelle. Nordio, grazie alla stravittoria della Giorgia, è approdato al ministero "tolemaico" nel nostro particolare paese, dove i comunisti sono diventati i peggiori nemici della Madre Russia, in gara con quelli una volta definti "neri". Solo un gruppuscolo di scappati da casa e Cortina, difendono le ragioni di Putin. Ne avrà qualcuna anche lui? Intanto per finire il passaggio (breve) sull'interminabile guerra su procura di Biden, si sentono le voci (deboli) dei dissidenti ucraini. Vengono etichettati come ladri, in nome della propaganda democratica. Dopo le spiagge, sono stati costretti a "prorogare" anche la morte di Putin. Da dieci giorni, giornalisti, magistrati ed ex magistrati denunciano le affermazioni gravissime, intollerabili e inaccettabili del ministro Nordio, tirando per i capelli dichiarazioni che più anodine e garbate non si potrebbero pronunciare. E lo fanno per un solo motivo: riaffermare un principio di assoluta insindacabilità del loro operato. Un sunto tratto da Linkiesta, il migliore (peggiore) dei blog radical chic. Segni di resa? Può darsi, intanto nel Csm targato, da sempre, Pd, hanno riempito le valigie democratiche, con l'arrivo di un leghista penalista. Mattarella, giustamente, officia il cambio. Si scatena l'effetto Messina Denaro. Quello che poteva/doveva essere fatto nei 30 anni passati, si svolge nel Pomeriggio 5, sotto l'attenta supervisione della Barbara D'Urso. Il paesino del trapanese, viene rivoltato come un calzetto. Chi vince la corrida del Pd? Mi appassiona più la Juve contro tutti. Direi che se la sono cercata, ma era già pronta.
massimo lugaresi