mercoledì 18 gennaio 2023

Il Gioco dell'Oca

Leggo e ascolto belle parole dai burocrati del Pd. Tutto è da cambiare, rinnovando la classe dirigente. Non essendo tra le offerte dei supermercati di casa, con parcheggi, mi chiedo dove intendono fare spesa. Pensano alle seconde file, quando le quinte sono già (silenziose) in parlamento? Quella sbarcata, meglio lasciarla perdere, così imparate. I maestri, senza la scuola di partito, devono fare con quello che i social ti regalano. Da una rapa nasce una invettiva di Sgarbi. In un partito, dominato dalle correnti dei capi e capetti, quale selezione può arrivare, non dettata da improvvise folgorazioni? Il risultato pizzicabile anche nella nostra città è un condensato di incapacità, opportunismo, arrivismo e raccomandazioni, con gli inesauribili yesman. Requisito che ti permette di accedere alla mappa del potere. La situazione era evidente anche venti anni fa. Una fusione forzata tra i gruppi della democrazia, ancora piuttosto cristiana ma sempre avida ed i resti scossi del comunismo, furono le prove della concezione, benedetta dopo dall'Avvenire. Un vergognoso patto di potere per continuare a comandare e qualche volta governare. Primum vivere o sopravvivere. Il resto è liturgia. Belle parole ed impegni solenni ad ogni cambio di segretario, più frequente delle varianti. Partiti con Veltroni, il peggiore degli inadatti, la liturgia si è ripetuta ad ogni scossone. Citazioni dei grandi ideali, dimenticando però la Palestina. Iniziò il gioco dell'oca senza fine. Abbandonate le classi sociali più deboli ed i lavoratori, rifugiati prima nella Lega, ma già in pole per la Giorgia, gli operai hanno perso il 40% del valore dei loro miseri salari. Arida sintesi del presente. Non invidio gli storici. Voglio aggiungere, in conclusione, l'atlantismo senza se e ma. Ultimi servi sciocchi, come l'uscita di Letta, ancora segretario del partito e delle cittadinanze, sul missile caduto (?) in Polonia, che ha quasi provocato una stupida guerra mondiale. L'uomo più a sinistra in quel miscuglio è Renzi. Mentre le pillole di pharma gauche le assumono dai grillini. Il partito è nelle mani delle correnti e degli eletti. Un dilagare di bande che si avversano, mentre la base viene chiamata solo alle primarie, per consegnare la patina democratica. Le oche si trasformano nelle galline di Renzo, promettendo di sposare solo lo stesso genere. 
massimo lugaresi