sabato 21 gennaio 2023

Via col Vento Debole

Con l'amico Lucio Paesani, compagno di avventure e sconfitte contro il Pd, in edizione  ancora vincente, sempre con i mercenari del voto, sono andato, questa mattina. nella tana talassoterapica del nemico. L'occasione era la recita dei mea culpa, moltissima colpa per l'ecomostro eolico, secondo la primitiva ed azzeccata definizione dell'allora Principe Gnassi. Abbiamo aspettato la fine del suo intervento e siamo usciti. L'adunata dei (pochissimi) intimi piddini era finita. Il resto dell'incontro era coreografia per un partito in via d'estinzione, nonostante avesse precettato tutti (tutti) i garantiti. Andrea Gnassi invece, aveva predisposto, la "sua" sceneggiatura, facendo annunciare un presunto forfait, causa i molteplici impegni, dettati dall'unica fiera popolata, ma gratificata con un'altra tratta del Trc. Anche il vero Sindaco era assente, per la stessa comprensibile ragione di Cagnoni. L'arrivo del sempre bello Andrea è stato da carpet più famoso. Lo zainetto alla moda, vestito scelto accuratamente, in sintonia con il grigio scuro del tempo e la "gesticolazione" sempre più nervosa. Una sofferta preghiera, non lunghissima, servita per giustificare la vecchia e corretta definizione, oggi in minoranza. Le volontà regionali, nazionali e soprattutto imprenditoriali hanno deciso. La Nato che conta non è smentibile. La cooperativa dei pescatori e qualche associazione ambientalista che non si limita ad imbrattare muri e dipinti, contano poco, rispetto alle dimensioni del progetto. Rimane da considerare un decisivo aspetto: sono le ultime esibizioni di un potere scomparso. Non cito la Petitti, un prezzemolino che deve condire le pietanze regionali. Non si capisce per quale ragione, tanto meno riesce a spiegarla. Forse Tonino Bernabè sarebbe in grado di farlo. Ho incontrato però il vecchio compagno Giorgio Grossi. Una visita ristorata. 
massimo lugaresi