massimo lugaresi
giovedì 12 gennaio 2023
Così parlò Croatti
Difficile seguire le piroette grilline, tanto peggio quelle dei personaggi definibili locali. Per rimanere nell'incomprensibile scenario riminese, occorre sempre ricordare qual'è la loro "attuale" posizione politica. Pendono (pesantemente) verso quella sinistra che stanno (giustamente) depredando dei pochi voti rimasti, impreziositi però dalla Schlein. Se li divideranno, litigando in quattro lingue, con la Elly, Sarebbe un normale sciacallaggio o un travaso di voti e bile. Oggi, il portavoce del Movimento udibile e leggibile, è il Sen. Croatti. L'ultimo dei mohicani della prima ora, forse la migliore, nell'orologio a 5 stelle. E' stato sempre la servizievole spalla di Cardone, l'ideologo ed animatore delle primordiali pretese del movimento. Il Pd era la vittima preferita e predestinata. Se penso agli insulti e querele che si è beccato Camporesi, un piccolo moto di rabbia sovviene. Tutte provenienti dalle sponde democratiche. Oggi sono culo (si fa per dire) e camicia, arrotolata. Fatta lunga oltre il necessario e sopportabile. Mentre l'esperta Sensoli, la prima grillina attratta e pagata dai nemici regionali, anche per sodali esigenze familiari, è un tutt'uno con i bagnini sfrattati da Bolkestein, il senatore si è lanciato in una "zaratustriana" invettiva contro il governo che li ha cacciati dalle agognate poltrone. Sono però nella comoda e per loro unica posizione frequentabile: opposizione. Secondo il Senatore ci sarebbe la sventura, dietro richiesta di un certo Gasparri, di prolungare l'agonia balneare e portare la scadenza delle concessioni al 2025. Sempre se la Von Der Lyden si addolcisce dopo le carezze con la Meloni. Devo dire che se non avessi assistito ai precedenti di questa ennesima giravolta, sarei anche daccordo con il senatore, prima "silenzioso" spettatore, pagato. Un emendamento al decreto milleproroghe del senatore Gasparri prorogherà ancora una volta la scadenza delle concessioni demaniali, già prorogata dal governo Draghi, questa volta alla fine del 2025. È il modo irresponsabile scelto dal governo Meloni per continuare a non affrontare il tema della riforma delle concessioni demaniali marittime, allungando ancora l’agonia del comparto balneare e rischiando concretamente conseguenze molto gravi, tra cui quella di una pioggia di ricorsi sui territori e quella di incorrere in una pesante infrazione europea che graverà su tutti i cittadini”. Questo è però un briciolo sostanzioso di verità che dovrebbe essere gridata anche da Gnassi. In Parlamento lo faranno parlare in nome della Rimini di Fellini.