martedì 3 gennaio 2023

Il Futuro del Pd

L'elemento caratterizzante il 2023, per la politica italiana, sarà il Futuro del Pd. Molti, perfino nell'antico principato di Rimini, azzardano l'ipotesi che l'attuale partito non divorerà (anche) la colomba pasquale. Le ragioni di una fine augurabile ed anticipata, sono ad iosam. Si possono riassumere, pensando i resti del partito come un agglomerato di generi e garantiti, fini a se stessi o poco più. Descrivere la situazione, ormai consolidata, da un osservatorio, in una regione ancora dominata dagli eredi, però senza la tomba del comunismo, assomiglia al gufare inutilmente. Lasciare l'eredità al grillismo? Eppure sono gli unici che usano vecchi amori e consuetudini rubate al Grande Partito. Stanno facendo incetta di nostalgici elettori. Per arrivare a votare Conte occorre però che la rabbia per questa sinistra sia molto forte. Dal Belgio arrivano altre conferme. La Piazza delle Nebbie ha registrato un pienone di riminesi. Succede sempre per gli spettacoli belli e gratuiti. Anche nel mio Circolo. Le pochezze usate contro la Meloni, sono testimonianze valide anche localmente. Hanno iniziato affermando che Salvini e Berlusconi non avrebbero mai accettato la Giorgia come capo del governo e coalizione. Sono arrivate e continuano nella 7 le filippiche sul fascismo. Finite miseramente. E' iniziata, ma subito spenta, la rumba delle esplosioni nel centrodestra, pronti a giurare che Europa ed America avrebbero "rifiutato" il Premier eletto al femminile. E' rimasto Mattarella, non sembra disponibile al martirio per Letta. Noi siamo le vittime di questa "mascherata" Marcia su Roma. Sulla proposta di Bilancio hanno però raggiunto il culmine della comicità, con l'intervento di Gnassi. Rimarrà negli annali della storia repubblicana, come l'onorevole (riminese) che intervenne in parlamento chiedendo la chiusura delle finestre. Spergiuravano che la loro Europa e l'America barcollante, ma dominante, avrebbero trattato malissimo la Meloni. A farne le spese, secondo la Gedi di Agnelli, sarebbero gli italiani che hanno voltato spalle e voti alla sinistra dell'intimo arcobaleno. L'attacco alla Proposta di Bilancio, con la minaccia di una insurrezione popolare è terminata con i soliti dieci pensionati portati a Roma per Letta. Una tragica comicità a cui aggiungono un carognesco atteggiamento e la superiorità morale che le indagini convalidano con il carcere. Il ghiacciolo della politica che febbraio dovrebbe consolidare, si consuma. Hanno capito che meno fanno girare la 4 cittadinanze e più a lungo sopravvivono. L'endorshement odierno di Fassino per Bonaccini dice quasi tutto. Ha trovato la banca da chiudere. 
massimo lugaresi