martedì 3 gennaio 2023

Il Presidenzialismo della Meloni

La propaganda, ancora (per poco) targata Pd, ha trovato un Emerito, anzi il Principe dei Costituzionalisti (cit.Repubblica) nel Prof. Gaetano Azzariti, nipote, non per caso, del famoso Nonno Gaetano, presidente della Corte Costituzionale nel dopo guerra, dopo avere presieduto però anche un inquietante Tribunale per la Difesa della Razza, nel ventennio. Il Nipote è invece perfettamente inserito nella democrazia definibile, per comodità espressiva, come piddina, ma universitaria. Pezzo da novanta, come la paura, usato contro il "presidenzialismo" della Meloni. Un drappo nero sventolato come minaccia costituzionale? Naturalmente l'emerito docente della Sapienza romana, boccia l'impavido Premier eletto, con una serie di argomenti di finissima interpretazione, riassumibili nel brutale avviso: sparisce anche Mattarella. Continuano, come non fosse successo il miracolo di vederli sgomenti all'opposizione, però con la Serracchiani. Il professore definisce, elegantemente, la proposta di una profonda revisione costituzionale, come un gioco da "apprendisti stregoni". Vogliamo avvicinarci a Parigi con il pericolo di trovarci a Mosca? Allora si capisce tutto. Con presidenzialismo o semi-presidenzialismo, corriamo il rischio di eleggere un altro Putin, magari senza tumori, visti anche dalla lontana intelligence danese. Il Pd che reputo il partito a lui vicino (molto) negli anni ne ha proposte tante, alcune dalemiane ma somiglianti. Poco importa se il fior fiore delle democrazie occidentali ed i "patron" americani, da sempre, usano la stregoneria democratica. Il presidente eletto e voluto dai cittadini. Pertini lo sarebbe stato a vita. 
massimo lugaresi