mercoledì 27 novembre 2013

Aeradria Addio

E’ successo. Aeradria è fallita, ma la realtà è che, tra quelli informati ed interessati, si sono stupiti in pochi. Air e Rimini Promotions non erano altro che una pista d’atterraggio alla decisione di stasera. C’è da scommettere che anche i diretti interessati avessero la consapevolezza di giocarsi una partita parecchio difficile. Le parole del Procuratore Capo Giovagnoli, appena pochi giorni fa, sono state avvertite come un’anticipo di sentenza: «ormai e’ una specie di farsa, noi chiediamo il fallimento di Aeradria perché i dati a sostegno del concordato di continuità si rivelano sempre falsi ogni volta che un soggetto terzo si trova ad esaminarli. Che le due società collegate ad Aeradria, Air e Rimini Promotions fossero un tutt’uno con Aeradria è noto» Inutile la campagna palesemente organizzata, con tanto di modellino di aereo da mostrare in foto, con cui ci si è affannati a far vedere quanti commercianti avrebbero svuotato le loro tasche sulla società, pur di non interrompere il flusso dell’indotto. Inutili sono stati anche gli 8.3 milioni di Euro che i curatori della società, nonché qualche operazione obbligazionaria di Carim e di altre banche, erano riusciti a racimolare. Inutili infine anche gli avvertimenti del Direttore Generale Trapani che paventava un ritiro immediato delle licenze Enac in caso di fallimento. Non che ci sia da rallegrarsi per la situazione, ma le premonizioni di Trapani, riguardo le concessioni che sarebbero dovute cadere ex lege, erano sbagliate, in quanto il giudice ha dato l’ok alla prosecuzione provvisoria delle attività di scalo, nominando come Curatore Fallimentare il Dottor Renato Santini. Inevitabile pensare alle conseguenze legali della cosa. Secondo quanto si apprende dalle dinamiche dei fatti la situazione sarebbe stata così grave da non poter proprio tapparsi il naso, nonostante i continui richiami all’economia che si andava a minare in caso di stop al concordato. Forse cercare di buttare sulle spalle della magistratura, dalle pagine dei quotidiani, la responsabilità dell’indotto non è stata proprio una mossa intelligentissima, ma rimane il fatto che evidentemente sia stato oltrepassato anche il limite del preminente interesse pubblico. Conclamato il reato ora non resta che aspettare e sapere chi sono i rei e quanto sono rei. A dire il vero di nomi ne sono girati parecchi da qualche tempo a questa parte, resta solo da scoprire se si è trattato di incapacità o dolo consapevole. Dopo il famoso annuncio in coro “Abbiamo salvato un’aeroporto“, interpretato da Gnassi, Vitali e Masini, giureremmo più nell’incapacità e dunque nella buona fede. Volete di più? Pare (e dico pare) che qualcuno abbia assistito ad una discussione in tarda serata, fuori dal Consiglio Comunale, tra Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia) e Andrea Gnassi: battibecco durante il quale il Sindaco avrebbe affermato che, se gli avessero dato lo strumento, avrebbe messo volentieri più di un milione di euro all’anno per la Società Aeradria. Dunque, sembra che la cosa non sia stata proprio gestita da “geni del male“, ma piuttosto da chi, semplicemente, sopravvaluta le proprie capacità.
 P.S.
Qualcuno in un recente passato aveva già chiesto le dimissioni di Gnassi e Vitali. Questo sembrerebbe un buon momento per produrne di autonome.. così.. giusto per far vedere che la responsabilità politica esiste ancora.
 Davide Cardone [@DadoCardone]