mercoledì 13 novembre 2013

Granaiola

Anche il Partito Democratico ha (aveva) presentato il suo emendamento a favore della privatizzazione delle spiagge, e dietro alla proposta di modifica alla legge di stabilità c'è la mano di Manuela Granaiola, senatrice Pd vicina da tempo agli interessi degli stabilimenti balneari e sponsorizzata pubblicamente dall'associazione donnedamare, sostenitrice delle imprese balneari. Regina delle preferenze alle parlamentarie Pd in Versilia a dicembre, la Granaiola è stata eletta al Senato nella circoscrizione Toscana. La difesa. Nessun pregiudizio, si difende però lei. Sull'emendamento da me presentato al ddl di stabilità, contenente la soluzione dell'annosa vicenda delle concessioni demaniali marittime per uso turistico ricreativo, che si trascina con alterne vicende dal lontano 2006, anno di emanazione della famigerata direttiva bolkestein, ha spiegato, si può essere o non essere d'accordo, ma non si possono sparare giudizi o attacchi grossolani, dettati dall'ignoranza della materia, dalla pigrizia mentale e da vetusti, quanto nocivi, preconcetti e pregiudizi, forieri solo di nuovi equivoci e di ulteriore confusione. Intanto Andrea Marcucci, uno dei nove senatori Pd firmatari dell'emendamento, ha deciso di ritirare la propria adesione all'emendamento: Ho ritirato la mia firma dall'emendamento della collega Manuela Granaiola sulla sdemanializzazione delle spiagge, in quanto ad un più approfondito esame tale ipotesi risulterebbe difficilmente applicabile su scala nazionale. In serata anche gli altri (sembra) siano stati costretti a farlo.
Abbiamo tratto questo avvilente quadretto democratico dalla fonte insospettabile dell' Huffy Post sul giornale di partito chiamato scherzosamente Repubblica. Siamo arrivati alla verità. Almeno la Granaiola mostra il sistema lobbistico alla luce del Parlamento, è stata eletta con i voti dei bagnini degli stabilimenti toscani, dalle sue parti più ricchi e potenti di quelli romagnoli. Da noi si erano primariamente affidati, come tutto il comparto turistico, alle amorevoli cure di Errani. Vasco li aveva ricompensati con un tentativo di legge Regionale che li premiava con una concessione trentennale. Perfino il Governo Berlusconi che con le legislazioni vergognose aveva una certa dimestichezza, l'ha respinta con sdegno europeo. Nel panorama locale sono rimasti con un ..Pizzolante nell'ombrellone spuntato. Altra categoria le Donnedamare, molto più fini ed intelligenti nel sano lobbismo. Difendono i loro interessi, se non coincidono con quelli degli italiani, pazienza, ci provano. Sono bravi tutti quelli e sono tanti che danno loro delle ragioni, se sono pertinenziali molto meglio. A me interessa che il MoVimento si svegli, acquisti la direzione politica di una lotta culturale ed ambientale più che politica. Intanto per sdemanializzare un tratto dell'arenile ci vogliono armi di massa più potenti del tarantino residente a Rimini. Quando i cittadini capiranno l'imbroglio, vi saranno reazioni molto più violente delle poche finora registrate. Il Pd ha cambiato registro, bisogna riconoscere che la vecchia furbizia ed opportunismo comunista servono ancora. Avrebbero rotto definitivamente con un mondo della sinistra che ancora li sorregge, non volendo fare il salto nel grillismo, ma i primi a ciurlare nel manico sono stati loro. Gnassi è stato votato plebiscitariamente da tutto il mondo della spiaggia e lungomari esistenti e futuri. Non prendiamoci per il culo, la battaglia per una spiaggia pubblica deve essere un dogma per le forze ancora definibili serie. In questo Blog ci onoriamo di essere stati i primi ad iniziare il duello, ci piacerebbe lasciare a tanti, tantissimi altri il testimone. Basta non si chiamino... Gnassi.