venerdì 15 novembre 2013

Dal Sogno al Segno

Avete mai sentito parlare di Sindaci Messianici? A Rimini ne abbiamo uno. Vi spiego meglio. Il Ponte di via Coletti, come noto, deve essere abbattuto. Il fatto che si sappia però è incidentale poiché l’Amministrazione l’aveva solo timidamente ammesso in una commissione scarsamente documentata. L’intenzione era di procedere, discretamente, con il primo dei miracoli: L’apparizione del semaforo del senso alternato. Da un giorno all’altro i cittadini, ma a questo punto è meglio chiamarli i fedeli, si sarebbero dovuti trovare un bel semaforo a disciplinare i sensi di marcia, per non appesantire il povero ponte che, secondo una relazione dell’Università di Ancona, avrebbe dovuto chiudere già in Luglio. Quello che muove i ragionamenti di questa Giunta dev’essere il fatto che i miracoli non bisogna spiegarli e forse è per questo che altre correnti di pensiero si sono preoccupate dell’informazione mancante. Fatto sta, innegabile, che il Ponte va giù. Che sia morte naturale o eutanasia non conta perchè il risultato è lo stesso. Come dovrebbe fare allora un povero Sindaco, avversato dalla crisi, a mantenere in piedi gli interessi della Rimini che conta veramente e contemporaneamente restituire un ponte alla Rimini di serie B? Operando il secondo miracolo: il Prodigio del Ponte Militare. trovacinema-repubbblica143478Con la delibera di Giunta 244 del 26 settembre, roba che non passa per il Consiglio Comunale, si stabilisce che, spaccando il porcellino, il Ponte di via Coletti può essere degnamente sostituito con un ponte Bailey. Sapete cos’è? Avete presente il “Ponte sul fiume Kwai”? Esatto, un ponte militare. Il problema è che a Rimini nord non si sta girando un film sulla seconda guerra mondiale e quando i fedeli lo vengono a sapere, seppur grati del miracolo, ritengono il ponte non congruo con il sacrificio di rimanere almeno 5 mesi senza una naturale via di comunicazione. I credenti sono così, non è egoismo, è che quando vedono che un miracolo tira l’altro si ingolosiscono e si radunano al tempio per chiedere di più. Ieri sera al Consiglio Tematico per il Ponte di Via Coletti solo posti in piedi. Non è stata una sorpresa. La riuscita la si poteva intuire da diversi segni premonitori, come assemblee del insideMovimento 5 Stelle affollate e una pagina Facebook che ha raccolto quasi 400 utenti in una settimana (utenti veri non comprati come quelli delle pagine che 9 ore dopo la loro nascita hanno un milione di utenti) con portata virale di 9000 persone in crescita. Non è stato però l’assembramento, sebbene propiziatorio, il miracolo della serata, i presenti hanno infatti assistito alla: Trasmutazione della Delibera. Tutti i Consiglieri, comprese “Queste Teste…” (cit. Marco Agosta) di maggioranza, sono arrivati in Consiglio Comunale convinti che si parlasse della delibera 244, ma la stessa, sotto gli allibiti occhi di tutti, si era trasformata in un nuovo progetto: non più un ponte militare provvisorio, ma un ponte modulare a tre campate della durata di 50 anni. Glorificamus. Ora per favore non mettetevi a spaccare il capello in quattro. E’ vero che nulla è stato deliberato, è vero che nessuno sapeva niente, è vero che ai fedeli non è stato mostrato neanche uno scarabocchio , ma è anche vero che nella nuova gara (nella prima l’unico partecipante non aveva considerato i sottoservizi) sono stati messi a compenso 2.650.000 Euro chiavi in mano. Dunque fanatici della simulazione bellica fatevene una ragione, sarà un pontaccio, ma non militare. Rimettete la mimetica in naftalina. Rinvenuti dallo shock della trasmutazione i Consiglieri hanno finito i loro origami con la delibera 244 e hanno fatto le loro proposte. Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia) e Gianluca Tamburini (M5S) hanno sostenuto che per non bloccare la circolazione ci voleva un ponte provvisorio, di fianco o sopra, nell’attesa del termine dei lavori. Altri come Luigi Camporesi (M5S) hanno fatto notare come gli studi tecnici mandano da 10 anni i loro progetti al Comune e che nei cassetti di Palazzo Garampi si possono trovare studi per tutti i costi e per tutte le stagioni. Altri ancora, come il fido Pazzaglia (SEL), si sono rifugiati nell’apologia delle rotonde come fluidificante di fascia… “a Cattolica ne hanno fatte tante e non mi risulta che abbiano grandi spazi“. Infatti Consigliere alcune rotonde di Cattolica sono dei bollini delle Banana Ciquita che nessuno a mai raccolto. Tutti gli ordini del giorno sono stati bocciati, tranne quelli di Sara Donati (PD), ottimo aspetto, buon tentativo, ma pessima scelta di partito, che ha ottenuto un passaggio ciclopedonabile, ventilato da qualcuno come già in programma con richiesta al genio pontieri di non ho capito dove…. forse di Addis Abeba, ma forse ho capito male influenzato dal trattamento da terzo mondo. Predica ai pesciLa materia dei ponti è molto complicata, anche per il carico simbolico che posseggono, ma questa volta chi vi scrive, a costo di sembrare fuoriluogo, vorrebbe accostare la sua proposta a quella già santificata. Esiste un progetto, in realtà pensato per un altro ponte, ideato dal Designer Giuseppe Mazzotti: Il Ponte dei Miracoli. Il Progetto replica nel disegno il miracolo della predica di Sant’Antonio ai pesci. La proposta ebbe anche il placet di Tonino Guerra che lanciò un accorato appello autografo: “Sant’Antonio hai smesso di parlare ai pesci e mi dispiace. Vi prego fatelo parlare ancora.” Tonino… se mi senti da lassù, ieri sera ho visto uno che magari non era esattamente Sant’Antonio, ma che fosse sicuro di parlare con i pesci è garantito. Eh già, perché se un Sindaco ti viene a dire che la scelta del ponte Bailey era stata fatta per via dell’emergenza e non c’era tempo di scegliere, deve poi anche spiegare per quale altro miracolo l’emergenza cala con il passare del tempo. Sarebbe più di questa terra la decisione contraria: volevo fare un ponte decente, ma è passato troppo tempo e per garantire sicurezza e viabilità ho dovuto chiedere un ponte brutto, ma rapido. C’è anche da dire però che di fronte ai miracoli non bisognerebbe farsi troppe domande. 
 P.S.
 Ieri sera ho visto il Primo Cittadino rosicchiarsi le unghie fino alla prima falange e litigare con il pubblico. Forse quando si passa dal sogno al segno il passaggio non è sempre dolce, soprattutto se a darti la sveglia è gente con un problema reale.
 Davide Cardone [@DadoCardone]
Citizen