giovedì 14 novembre 2013

Un Regalo

Prima di dare giudizi sul ponte Sfiga, chiuso per precauzione, occorre aspettare l'ultima fiumana di Gnassi. Oggi pomeriggio, numero legale permettendo, si consumerà l'ennesima pantomima consiliare e forse politica. Da una parte una maggioranza bulgara uscita improvvidamente dalle ultime elezioni comunali, guidata dal Taglianastri, nominato sempre da Melucci, alla quale si deve, con prudenza, aggiungere il voto di BertinoPalatenda, rappresentato in Giunta da uno Sdelegato. Dall'altra parte dell'emiciclo, nella cosiddetta opposizione esiste uno strano zibaldone frutto delle novità vecchie e nuove della politica. Il gruppo storico è ancora rappresentato dai pidiellini e ciellini, che in smanatura superano tutti. Il capogruppo è volato in Russia come uno 007 al contrario, per amore e soldi, gli altri formano gruppi personali spinti dalle più insolite motivazioni. Esiste ancora come quei giapponesi nella giungla un rappresentante della Lega e...Pazzaglia. Si potrebbe dedicare uno spazio maggiore sulla situazione che vede Fabione nella parte per lui meno congeniale dello schieramento. Lui è avversario di Gnassi, per una ragione comprensibile a tutti quelli che la condividono: conosce il Taglianastri da bambino. Uno dei due è cresciuto. Ammettendo che dopo l'appello della ex potente Segretaria Comunale sulla quale si dovrebbero fare ricadere le colpe delle troppe delibere frettolose e disinvolte, si raggiunga il fatidico quorum e si sopportino le interrogazioni sulla ginnastica per i cani, marciapiedi sfaldati e platani rovesciati, si dovrebbe arrivare all'esame del piatto forte. Esiste, compilata in incognito alla fine di settembre, una Delibera approvata in Giunta con la metà degli assessori presenti (vizio congenito), nella quale si prevede la demolizione di quello che resta (forse) del Ponte Sfiga e si piazza, quando non si sa, un..Bailey, residuato bellico impresentabile, in una località ancora leggermente turistica. Mentre il MoVimento presenterà un Odg nel quale si afferma una cosa molto semplice che perfino questa maggioranza potrebbe afferrare. Usare il Ponte Bellico come "provvisorio" in attesa di realizzare un normale viadotto, senza Calatrave e con una spesa leggermente superiore, come il Taglianastri vuole fare sull'area di sua pertinenza sindacale del Ponte Tiberio. Tutto quì. In altre dimensioni geografiche non si starebbe nemmeno a discutere, tanto meno di soldi. Per una Amministrazione che ha approvato un Seminario17Milioni per lasciarlo ancora in proprietà alla Curia, questo è un argomento da evitare. Si faccia il Ponte al posto di quello che crolla. Finito.