martedì 12 novembre 2013

Alla Fiera dell'Est

Dunque ce l’ha fatta. La settimana appena trascorsa è stata testimone della prima uscita pubblica del nuovo Presidente di Agenzia Mobilità, Roberta Frisoni (solo incidentalmente nipote di Maurizio Melucci) il manager a cui sono dovute solo le spese per essere tale. Il debutto è stato ad Ecomondo, in uno splendido stand a forma di tram, da dove ha spiegato, con il supporto del Presidente del Piano Strategico Maurizio Ermeti, il senso di un autobus da 100 milioni di euro…. milione più, milione meno. Il senso per la verità lo spiegava già una installazione, a forma di tubo Pringles, sulla quale si sviluppava il progetto di un Trc che collega tutta la bassa Romagna, da Ravenna in giù. Mentre i miseri mortali, che non vedono oltre il loro naso, si limitano a considerazioni del tipo :”ma non c’era già l’11?!”, la leadership cresciuta a piada e strategia imbastisce il futuro su cartone e compensato. Poco importa che non vi siano delibere, determine o piani regolatori funzionanti. Loro la chiamano…. Vision. Il Trc è solo il primo passo di un nuovo tipo di trasporto totale e non importa se per 10km ci sono voluti 20 anni e 100 milioni poiché è propedeutico alla chiusura del lungomare, che, parlando con Ermeti, sembra essere il vero obiettivo. Chiudere il lungomare per fare cosa? Per rivoluzionarlo danzando fra Bolkestein e Federalismo Demaniale… ok, troppe informazioni, bisogna fare un passo indietro. Ricordate quando fino a non molto tempo fa il Primo Cittadino minacciava (sui giornali locali) interventi legali contro il Demanio se non avesse consegnato nelle sue mani il lungomare di Rimini? Bene. Era una smargiassata in quanto trattasi di intervento già previsto da tempo. Si chiama Federalismo Demaniale ed è promulgato in tutta Italia… non solo per quelli che parlano di Friburgo dalla Gruber. Il Federalismo Demaniale consente a Rimini, nella fattispecie, di poter operare modifiche sostanziali al lungomare prima intoccabile. Ad esempio si potrebbe trasformarlo nel ”Parco del Mare” come previsto dal Piano Strategico. Non l’avete mai visto il progetto? È un incrocio tra il lungomare di Misano e quello di Riccione, verde con parcheggi interrati, ma più figo perché prevede una spiaggia riportata alla natura con le utilità degli operatori (bagnini, chioschisti e albergatori) nell’armonia di un unico progetto. So che a questo punto vi starete chiedendo: e i soldi? Secondo quanto convintamente esternato da Ermeti allo stand (e secondo quanto rappresentato dall’intellighenzia politica negli ultimi tempi) i soldi li dovrebbero mettere i privati. Per i bagnini certo c’è il problema della Bolkestein che rende incerto il futuro, ma la promessa è di far insistere i loro investimenti preminenti sulla zona soggetta a federalismo e cose di poco conto sulla parte di spiaggia minacciata dalla ghigliottina europea. Ci siete fino a qui? In parole povere albergatori, chioschisti e bagnini si dovrebbero mettere d’accordo, dal Porto a Miramare, per aderire all’unanimità e correre tutti insieme appassionatamente in banca a chiedere finanziamenti. Perché le banche dovrebbero concederli? Proprio per il fatto di trovarsi di fronte ad una volontà comune.. o almeno così viene spiegato. Ora… io, lo confesso, non sono originario di Rimini e dunque chiedo a voi: quanto scommettereste sulla probabilità che così tanti riminesi possano mettersi d’accordo su qualcosa? Ermeti giura che gli incontri sono già stati intavolati. Ho chiesto in giro, nessuno sa niente, ma è anche vero che ho dovuto agire per campionamento. Sapete una cosa però…? Non importa, perché uno stralcio dell’idea rappresentata si potrà comunque realizzare. Esiste infatti un’organizzazione, il Consorzio del Porto, che è stata la prima ispiratrice del progetto e che sembra già sufficientemente strutturata per portarne a compimento la parte che la riguarda. Anche ad Ecomondo, a margine di progetti piuttosto generici, spiccano plus come: ”Il Molo del Welness” e il “Parco Fellini“ La linea che a tutti gli effetti della deduzione sembra potersi realizzare è la rappresentazione di un grande progetto per il quale non ci si sofferma troppo nell’effettiva e totale realizzazione, perché l’importante ne è una piccola parte. Il Trc resterà solo in quei dieci km? Non importa perché il suo scopo è far chiudere il lungomare. Bagnini, chioschisti e albergatori non si metteranno d’accordo al fine di ottenere finanziamenti per il Parco del Mare? Non importa perché per la parte più importante di Rimini è già tutto pronto, senza nemmeno tappi a forma di delfinario. Ovviamente chi scrive deduce ed ipotizza, non fa nulla di più, ma se la strada fosse quella che mi è parso di intravvedere ci sarebbe un problema di non trascurabile importanza. Certo nessuno può asserire che pedonalizzare il lungomare sia un danno e non si può neanche affermare che rifare trucco e parrucco alla cara vecchia Rimini sia da escludere, ma…. Concentrare le risorse del trasporto pubblico solo su 10 km di costa significa escludere il miglioramento verso le zone dell’entroterra che si vanno sempre di più popolando. Creare una zona privilegiata significa affossare ancor di più le altre, che attualmente stanno lottando con serie forme di degrado. Gli anelli visti più volte nelle rappresentazioni del Masterplan Strategico avrebbero poi il loro baricentro nel porto e si potrebbero intitolare Rimini di serie A, di serie B, di serie C e oltre. Già si comincia a vedere come nelle delibere di Giunta si parli apertamente di realtà non più strategiche (vedi ponte di via Coletti).
 P.S.
 Nel titolo vi avevo ingolosito con le dichiarazioni nella nipote prodiga. Se ne ho parlato poco è perché, per me, sono di poco conto rispetto a quelle dei veri attori della trama riminese e, leggendole sui giornali, fanno quasi tenerezza. Un esempio. Quando le domandano se sia stato fatto qualche errore dichiara che AM è stata pessima nella comunicazione. Il suo primo esempio di comunicazione corretta? Alla domanda su che cosa pensa dei problemi avuti con i proprietari espropriati risponde: sono cose che succedono.
 Davide Holmes Cardone [@DadoCardone]