mercoledì 6 novembre 2013

Retrofit

Ciao essere umano. Sei un po’ stressato? Ti capisco e ti posso spiegare il perché. Il tuo cervello è uguale a quello che avevano i tuoi antenati nella Preistoria, ma l’evoluzione tecnologica non ne tiene conto. Una volta ti davano il tempo di abituarti. 400 mila anni fa hai scoperto il fuoco e ne hai potuti aspettare altri 370 mila prima di dedicarti alla rivoluzione successiva, la ruota. Nell’ultimo secolo le cose sono andate diversamente. Un momento prima eri contento di aver ricevuto un singolo impulso su di un telegrafo e subito dopo strisciando un dito sul vetro ti possono vedere dall’altra parte dell’oceano…. ma il cervello è sempre quello della ruota, come ci si abitua? Questo dramma si ripete anche in piccolo nella vita degli amministratori pubblici. Hanno un’idea (ai tempi in cui Gigi e Andrea giravano “Rimini Rimini“) e solo 25 anni dopo diventa obsoleta, tipo il TRC. Come si affronta questa cosa? Accorgendosene le cose da fare sono solo due: o ci si tira indietro o si va avanti come se nulla fosse. Se si decide per la seconda via bisogna essere così bravi, a raccontarla, da convincere anche se stessi. Certo a volte nell’impeto si passa un po’ il segno, ce ne accorgiamo quando politici, che da ragazzi avevano in cameretta il poster di Martinazzoli al posto di quello di David Bowie, si mettono a parlare come fossero posseduti dallo spirito di Gianfranco Miglio (l’ideologo della Lega n.d.r.) zerbi“[...] i soldi che il Comune mette sono 20 milioni, ed ottiene in cambio 100 milioni. L’obbiezione di Tambug (il Consigliere Comunale Tamburini n.d.r.) non regge: quei soldi, pur provenendo ahinoi sempre dalle tasse, NON provengono da quelle dei Riminesi, ma dalla cosiddetta fiscalità generale, e comunque se non fossero venuti qui, sarebbero andati altrove, e non sarebbero mai tornati nelle nostre tasche.“ [ Firmato Samuele Zerbini] Se qualcuno si stesse chiedendo dove è finito il senso democristiano della misura beh… pare sia tutto nella parola “ahinoi“. Per il resto abbiamo imparato che i Riminesi non contribuiscono alla “cosiddetta fiscalità generale” e che il Consigliere ha un concetto di tasca molto vago, infatti confonde quelle di progettisti e consulenti con le nostre. Ora che abbiamo capito cosa stressa il cervello dell’Homo Sapiens Administrator e quali strategie mette in atto per difendere quella che pensa (o spera) sia la realtà possiamo dedicarci un po’ a capire come nel frattempo sia andato avanti il futuro. Mentre da noi c’è chi difende e chi combatte un torpedone da 100 milioni di Euro in altre parti del mondo si stanno sperimentando soluzioni tecnologicamente avanzate rispetto a mobilità, energia ed eco sostenibilità. La cosa singolare è che lo stanno facendo proprio con il Know How italiano che, non di rado, ha una cadenza emiliano romagnola. smartcity-malaga2A Playa de la Misericordia (Malaga – Spagna) si sta costruendo un intero quartiere sperimentale con una gestione ottimizzata della rete elettrica, integrata con il sistema informativo. Il Progetto si chiama Smart City ed è costituito da una griglia che gestisce, evitando sprechi, energia, illuminazione ed informazioni. Nulla è isolato nella “griglia intelligente” neanche le piazzole di ricarica veicoli elettrici che, ovviamente, sono mobilità privilegiata nel progetto. Aziende fondamentali nella realizzazione di questo avveniristico quartiere sono Enel e UNPI un’azienda di Cattolica (RN). 03Questo tipo di progetto sarebbe stato già un buon motivo per desiderare altra destinazione per i mutui del Paladebit, ma visto che abbiamo aperto parlando di mobilità è giusto considerare anche un esempio in quel senso. Ci dicono e sicuramente sarà vero che i soldi deliberati dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) per la mobilità possono essere deviati solo verso la mobilità. Non siamo sicuri se sostituire il ponte di via Coletti, pericolante da almeno 30 anni, si possa considerare mobilità, ma il Retrofit sicuramente lo è. Il Deputato Mara Mucci, eletta emiliano-romagnola del Movimento 5 Stelle, sta portando avanti un’idea molto interessante e l’occasione per renderla operativa è nata nella Commissione Congiunta Attività Produttive e Trasporti, in cui si è trattato il caso della vertenza Irisbus. Una nota a margine per capire meglio: Iribus è il produttore del Civis, la gamma di autobus e filobus a guida ottica, causa di un bel guaio dai risvolti legali per la Giunta Bolognese di Guazzaloca. Un trasporto su gomma da 140 milioni di euro che avrebbe dovuto collegare il centro a San Lazzaro di Savena… vi ricorda niente? Comunque in commissione congiunta si tratta la cassa integrazione in deroga per circa 150 operai, che da ieri sono in assemblea permanente, ed è stata votata una risoluzione secondo cui il provvedimento sarà possibile solo tramite un piano di rilancio che reintegri i lavoratori e che contempli necessariamente un’operazione di Retrofit della flotta, ossia la conversione di veicoli da trazione endotermica a trazione elettrica. Fantascienza? No. Attualmente in Germania e in Spagna il retrofit è legale anche per i veicoli privati e costa circa 2.500 €. Certo i costi per un autobus sono maggiori, ma si calcola dopo che la “cura” il mezzo pubblico risparmia il 75% di carburante, il 90% di inquinamento e il 50% di manutenzione … ci pare sostenibile. E’ vero che servirebbe una rete di servizio per la ricarica rapida di questi mezzi, è vero anche che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma a volte, per attraversare il mare bastano 100 milioni di Euro. Di esempi se ne potrebbero fare molti altri e molte altre sono le alternative verso le quali Rimini avrebbe potuto indirizzare le sue spese, ma finché per l’Homo Sapiens Administrator ”ecologico” vorrà dire inchiodare due assi di legno a cornice di una ruota panoramica che consuma 8.000 € di elettricità al mese, per magari parcheggiarci sotto delle Ferrari bhe…. Dovremo ancora aspettare parecchio il successivo salto evolutivo.
 Davide Cardone [@DadoCardone]
Citizen