domenica 3 novembre 2013

Senza Lavoro

Matteo Renzi si conferma un ottimo comunicatore, attira l'attenzione di chi non pensa di votare PD. Nella quarta reiterata edizione della Leopolda in mezzo a frasi stucchevoli ed ai migliori fondi d'investimento off shore, ha però inserito alcune crude verità nei confronti del partito che come a Rimini alla fine non gli permetterà di vincere. Yuri Magrini da sempre appartiene alla folta schiera dei melucciani, i chiwawa che a fatica abbaiano ma non mordono, utili alla sua visione numerica della politica. Me ne sono accorto quando mi aveva sfilato metà dei miei consiglieri senza grandi problemi. Rimane  sempre il meno peggio di quel raggruppamento chiamato scherzosamente partito d'interessi...politici.  Secondo i sondaggi e Zerbini, anche uno chiamato Russomanno, conosciuto da pochi, doveva vincere. Ma Samuele si è mostrato più esperto di processioni penitenziali che di vera politica. Hanno preso, pur in una modesta battaglia tra intimi, una brutta smusata, sarà così anche nelle prossime primarie. Renzi vince ma non comanda. La Virna Lisi secondo il Migliore con quella bocca di rosa può dire quello che vuole. Una volta una battuta come questa ti costringeva a cambiare partito o sorriso. Il lavoro, degli altri, è considerato un’emergenza solo a parole. La metà dei giovani è Senza Lavoro. Ma oggi dobbiamo avere il coraggio di dire che, a parte il pubblico impiego, noi non riusciamo a incrociare le preferenze di chi lavora e nemmeno di chi sognerebbe un lavoro come i nostri concittadini disoccupati. È imbarazzante sapere che il partito della sinistra italiana, (...) è il terzo partito tra gli operai. Le fabbriche non ci votano, ne siamo consapevoli? I disoccupati non affidano a noi la speranza di stare meglio, ci è chiaro? Con queste dure ma veritiere affermazioni un altro personaggio che non provenisse dalla democristianeria fiorentina, neanche fra le migliori, sarebbe segretario del partito della sinistra che in Italia non esiste più dopo Berlinguer. Chi crea posti di lavoro, investendo sulle aziende e non sulla finanza, non si fida ancora di noi, lo sappiamo? Come al solito ha voluto strafare, nel suo parterre leopoldiano erano presenti ed osannanti i migliori fondi performanti. Allora Matteo ci vuoi prendere anche tu per il ... Ma prenderlo alla lettera sarebbe dargli dell'ingenuo, l'aspirante Sindaco d'Italia tutto è fuorché ingenuo: per quando giovane sia per l'anagrafe, giovanile per scelta (azzeccata) di marketing e giovanilista, per antitesi verso la gerontocrazia imperante, Matteo Renzi è un politico di lungo corso. Oggi gli conviene recitare la parte del nuovo che avanza con la complicità  di Civati, che ha deciso invece di rappresentare il vecchio che è avanzato. Sentono tutti il bisogno di profittare di questo momento per andare a misurare la temperatura elettorale prima che il Paese venga dichiarato ufficialmente default. Alla Merkel dopo le intercettazioni che presto conosceremo, non gliene frega niente della povera Italia data in mano a Letta. Hanno lucrato quanto possibile dai nostri bond, possiamo fallire in pace. La Spagna si è salvata, senza rottamatori, segno che siamo davvero un paese nella merda come a Rimini quando piove o chiudono i ponti per fare un favore a Bailey. Renzi ha ottime possibilità di vincere e diventare, magari il più giovane presidente del consiglio..... con chi? Con questa domanda prima che mi arrivi sul mouse la facciona di Grillo, concludo il pezzo, in attesa di mettermi in fila quattro x due volte al giorno ad uno dei due ponti sindacali. Alzi la mano chi li vota la prossima volta, eccetto genero e suocero.