venerdì 29 novembre 2013

Patuelli

Il Presidente dell'ABI, l'onlus più munifica d'Italia, il vecchio (mia età) Antonio Venerabile Patuelli, della famiglia ormai in estinzione dei liberali alla Malagodi, in vena di scherzi ha detto, testuale "Nerolandia e debito pubblico sono le piaghe dell’Italia, su fisco il governo non innova, solite tasse d'autunno". Non crediamo sia per la rabbia di dovere pagare con l'anticipo dell'Irap alle sue rappresentate l'Imu della prima casa, pensiamo sia una opinione condivisibile dalla stragrande maggioranza degli italiani anche quelli costretti a votare Pidi per mantenere le famiglie. Chiede una forte riduzione del personale, diminuire gli sportelli ormai largamente superiori ai clienti e meno quadri e dirigenti, come fa il Comune di Rimini che ha indetto una selezione stile Reti Gas per sistemare Uno che si chiama.. Così l’Abi, in un seminario a Ravenna, delinea il futuro degli istituti di credito italiani, alle prese con un forte calo della redditività dovuto al deteriorarsi della crisi economica ed a un modello di business non più valido. L’associazione segnala come in Italia vi siano 55 sportelli bancari per 100mila abitanti contro una media Ue di 41. Un dato frutto della liberalizzazione degli anni ’90 che ha rotto il divieto che durava dagli anni ’30 di apertura di sportelli per le banche. Ormai il bilancio delle banche lo fa Draghi, gli ha imposto l'acquisto dei Bond per manovrare lo spread, con quello fanno i bilanci e sopravvivono, loro, mentre gli impieghi e relative sofferenze ed incagli sembra abbiano superato i centi miliardi. Con i criteri di una normale legge fallimentare avremmo anche noi il nostro Santini. I salari così, sostiene l’Abi, sono cresciuti negli ultimi anni più dell’inflazione, forse si riferiva ai loro o quelli dei BankItaliani, dove un commesso prende più di Gnassi. Insomma quando Patuelli, vecchio grembiulino ravennate, da una vita balzante da un istituto all'altro, oggi Presidente delle Banche accusa Nerolandia e Governo, siamo vicini alla rivoluzione od il baratro, non necessariamente nello stesso ordine. I prestiti in sofferenza ormai raggiungono oltre un milione di soggetti, senza calcolare quelli ancora non inseriti nella categoria ma assimilabili. Si calcola prudentemente che il numero superi i due miliioni. Significa che ormai dieci milioni di persone sono o saranno inibite a qualsiasi prossima attività imprenditoriale. Non è un problema di cattiva erogazione di prestiti delle banche a pochi, ha aggiunto, il rumore della sala si è trasformato in una gigantesca.....risata