lunedì 25 novembre 2013

Il Condizionale

Provaci Enrichetto!! Il Condizionale è la condanna di Enrico Letta, lo affonda meglio delle sue possenti balls of steel. Il governo è prigioniero del se fosse possibile. Vale per la Bossi&Fini della quale, passata l'obbligatoria settimana dello sdegno, nessuno parla più, varrà per la tragedia sarda. La legge di stabilità..può essere modificata, intanto paghiamo l'Imu con la benzina, correndo il rischio di mandare Grillo al 51%, ma anche di triplicare gli onorevoli con tre quarti di diaria. L'amico Mirco Conti amante tradito dalla circonvallazione di S.Giustina che non c'è, mi dice che sarebbe una sciagura se la selezione diventasse cooptazione. Se potessi.. abbasserei il carico fiscale e sempre potendo, riformerei il sistema istituzionale. Letta parla benissimo l'inglese, usa anche la classica flemma per lui quasi esportabile da quanta ne produce e con oxfordiano accento legge:  Non vi facciamo pagare l'Imu ve la trasformiamo in benzina pagabile dal 2015, se potessimo...E' perfetto nel suo abito condizionale, sembra fatto apposta per lui, interpreta magicamente l'arte del rinvio con sofferenza democristiana. Intanto la moglie, bravissima giornalista del Corrierone sfrattato, viene invitata alle mattinate radiofoniche per ragionare felicemente sui governi delle larghe intese al condizionale. Anche Berlusconi, se potesse..non lo farebbe decadere, gli viene meno un sostegno importante, il Delfino Alfano si può sempre accomodare a Genova. Il Condizionale ha però troppi nemici ed uno sponsor in caduta libera. Grillo, con lui al governo, corre il rischio di esaudire il sogno lanciato in tante piazze: governare da solo, mentre Repubblica alla pagina 17 pubblicava un terribile articolo compilato per le famigerate società controllate, partecipate che sono il vero detonatore del debito pubblico. Sembrava la risposta al Pianeta Cagnoni. La relazione spaventosa del Dott. Mario Ferri è stata cucinata dal Carlino come un energetico per i conti di Fiera/Palas. Sarebbe bastato meditare sui cento milioni di debito complessivi delle due strutture legate a filo doppio ai patronage verso Unicredit e sulla disgrazia contabile di una miriade di società tutte regolarmente in debito. Mentre i ricavi hanno discese paurose. Nessuno si occupa di queste cose. Un Ponte verrà chiuso tra poco, senza nemmeno avere una soluzione progettuale pronta, per mesi il traffico si ingorgherà sulle poche arterie rimaste, le uniche iniziative si devono al MoVimento, mentre i cittadini ormai disperano di tutti e tutto. La fortuna è che il traffico per merito della crisi è diminuito di almeno il 50%, non moriremo per sottili polveri, ma solo di fame.