sabato 30 novembre 2013

Cartolina di Rimini

Siamo tutti d'accordo che il fallimento di Aeradria sia un disastro per il territorio riminese? Allora esprimiamo analogo sentimento, al netto dei presunti (?) colpevoli, per la magistratura al momento solo inquirente. Al cospetto delle violazioni di almeno una decina di articoli penali e relativi commi, devo esprimere un apprezzamento, anche tardivo, per i rappresentanti dell'accusa. Non possiamo sederci al basso livello delle quattro fotocopie di complemento che per la paura di vedersi cambiare i dispensatori di veline sono impegnate nell'arduo compito di camuffare colpevoli con i vestiti del martirio. Permettere loro di dispensarci anche le cure del caso, dopo avere ucciso il paziente in attesa del volo. Le dichiarazioni sono peggiori degli atti commessi, perdoniamo solo la Petitti18milaeuro, alla tavola Bernabè si parla solo dei poteri dell'acqua. Tutti a casa. Per molti sarebbe un atto oltre che doveroso anche salvifico, almeno così raccomandano i dieci avvocati che ci ronzano intorno perchè hanno sentito l'odore di clienti. Basta con categorie, dinastie politiche, regni, ma basta anche con il volemose bene. Dobbiamo avere il coraggio di affrontare il mondo e le sue regole, non giocare con quelle dell'inciucio locale. Vale per lo scalo, dovrebbe valere anche per le due creature del Magnifico che mostrano evidenti sintomi del virus debitorio. La botta sarà di quelle mortali. Siamo sicuri che alla Carim piangano? Hanno scampato il pericolo di vedersi affibbiare la gestione di uno scalo nel quale al momento hanno perso solo 10 milioni, non l'abitudine, con la certezza di vederli moltiplicare nel futuro. Pizzolante reduce dai fasti della sdemanializzazione, ha avvertito il ciellino Lupi, occasionalmente ministro alfaniano. Le disgrazie attirano altre. L'infrastruttura ha diritto all'esistenza solo se torniamo ad essere una capitale. Da venti anni affermo che non sono le eccellenze che fanno il sistema, ma è il sistema che le produce. La qualità nasce eliminando la confusione esistente nella macchina comunale, un sistema finanziario, una strategia di sviluppo, ragionare per logiche e non gruppi, concedere strumenti autentici alla partecipazione su cui fare crescere una cultura ed una nuova classe dirigente. Promettere nei programmi che facciamo tutto e scoprire il giorno dopo che non abbiamo un soldo è pura pazzia. La richiesta di aiuti a Bologna come a Roma diventa credibile se si fanno proposte credibili. Per dare le gambe a questo discorso bisogna partire dalla questione economica, che non può prescindere dal turismo balneare. Su questo devono far perno gli altri elementi, siano gli altri turismi od il centro storico. Per vendere una cravatta o una pizza occorre che i cittadini riminesi siano in possesso del denaro per i prodotti, ancor prima mettere al centro il dramma del lavoro che non c'è. Facciamo subito una spiaggia nuova, chiediamo che il plusvalore della gara rimanga a Rimini, l'esatto contrario del mantenere lo stato di fatto, chiamato strumentalmente tipicità per nascondere i monopoli. Parimenti la città a mare va adeguata ad un moderno modo di fare turismo. Significa limitazione del traffico, percorsi e parcheggi a monte alternativi, ridare decoro alle passeggiate ponendo fine alle esposizioni esterne e le brutture dei tendaggi. Tolleranza zero per ogni forma di trasgressione. Basta parcheggi selvaggi, rumori, abusivismo commerciale. Ovviamente per i locali notturni vanno trovate situazioni alternative. La zona Novarese venga ripensata come Città dei Giovani, in sinergia con sport ed università. La zona nord, data in affido a Morolli105, negli spazi rimasti  e con le strutture presenti venga invece considerata come quella del benessere e famiglie. Una proposta ingenua nella sua elementarità, si tratta invece di scegliere definitivamente un modello percorribile che tenga presente alcune caratteristiche locali. Ci siamo giocati l'Aeroporto, Fiera e Palas sono in lista, Trc avanza ed accumula debiti appena iniziato, sono spariti perfino i vu cumprà, segnale spaventoso della crisi. Il traffico è talmente calato che possiamo risparmiare nei semafori. Il centro storico è fallito, le periferie lo avevano preceduto. Si salva la grande distribuzione, ma il guadagno è essenzialmente finanziario. Il nuovo Presidente della Camera di Commercio oltre a mettere la prolunga al suo biglietto da visita, dovrebbe intimare a NandoChiamamiCna di confezionare un articolo, non sulla festa delle castagne, ma su questi problemi. Ci piacerebbe sapere quali sono le sue visioni, non credo si fermino alla spiaggia urbanizzata. In fondo viene messo dalla monarchia riminese sulla poltrona imprenditoriale più alta, dovrebbe vedere il cimitero delle imprese e famiglie.