mercoledì 20 novembre 2013

Iran (e Ucraina?)

Ho trovato questo articolo del Cancelliere , novembre 2013, straordinariamente profetico. Lo ripropongo con piccoli aggiornamenti. Sempre meglio della Molo di Gnassi. Buon Cile a tutti:
 All’inizio del 2012, sulla testata “Rimini Politica - Osservatorio Italiano” il Cancelliere prevedeva, in una serie di articoli, per la fine di quell’anno / inizio 2013 un attacco all’Iran. Forse si è sbagliato sulla tempistica, ma di poco. Da vari giorni il tam tam di guerra si leva di nuovo su tutti i media. Americani, europei, israeliani, sauditi. Il paradosso è che questo rullio sinistro si ha proprio quando i colloqui di Ginevra sembrano avere assunto un indirizzo positivo. I due protagonisti, già ben individuati dal nostro “esperto stregone”anni fa, quando la loro alleanza sembrava fantascienza, sono Israele e Arabia Saudita con un appoggio, questa volta “sotterraneo”, degli Stati Uniti, che non possono certo contraddirsi in modo così clamoroso attaccando Teheran e trattando, in contemporanea,con lei a Ginevra. Resta il fatto che un evento del genere avrebbe, nell’immediato, un effetto pauroso sull’Europa nonostante gli spunti d’incoraggiamento e apertamente bellicisti degli unici giornali italiani che danno largo spazio, e ottimistica certezza, al prossimo attacco e cioè “Corriere della Sera” e “Stampa”, non a caso espressione diretta della lobby israelo-saudita, che anche oggi dedicano ampi articoli alla prossima guerra. E’ ovvio che c’è sempre la possibilità che si tratti di notizie diffuse “ad arte” per ostacolare i colloqui di Ginevra e magari farli fallire ottenendo così un nuovo motivo per la guerra. Tuttavia al di là di questo il nostro Cancelliere, personalmente consultato, è del parere che, pesati i pro e i contro e le possibili e immaginabili manovre diversive, la guerra vi sarà. Anche perché la situazione economica è talmente disastrosa in Occidente, che solo “rovesciando il tavolo”, si può pensare di distrarre le opinioni pubbliche, ormai spossate e devastate dalla crisi economica. Una guerra globale o semiglobale è l’unico modo, e quel che è avvenuto dal 1914 almeno ce lo insegna, per salvare le “elite”. O almeno così queste credono e hanno sempre creduto, Gattopardo docet…, spesso avendo ragione. Che poi vi possano essere degli imprevisti, come avvenne proprio nel 1914-18 …beh! Fa parte del gioco. Ricordiamo ai lettori che, nell’ottica del Cancelliere, l’attacco all’Iran non sarebbe che il primo colpo di maglio verso la Russia e secondariamente la Cina assunti negli ultimi anni a “global player” nella politica mondiale a scapito degli USA. La Russia, sotto questo aspetto appare molto vulnerabile e la valanga di attacchi di matrice sunnita-jadista che ha subito negli ultimi mesi lo dimostra. Una forte alleanza Israele – Arabia Saudita, ormai esplicita, con il “patronnage” degli USA potrebbe far molto male al molle “ventre sud” della Russia. Anzi lo sta già facendo e servizi sauditi e Mossad c’entrano parecchio in quello che sta succedendo già ora da quelle parti. Per chi dubiti dell’esattezza delle nostre asserzioni invitiamo alla lettura degli articoli di due dei molti “maitre a penser” di questa inedita, ma ben collaudata, alleanza israelo-saudita: Henry Bernard Levy e Gianni Riotta. Entrambi apertamente bellicisti e russofobi. Chi li legge capisce che non scherziamo. Anche perché noi sappiamo leggere. E anche far di conto. Cosa peraltro non difficile in un paese come l’Italia dove i supercommissari sbagliano così, tanto per gradire, i conti più semplici, di almeno dieci miliardi senza trovare un giornalista (almeno uno!) che lo faccia notare. A Rimini si fanno i Ponti in..diretta.

P.S.
Nel consegnarci questo articolo il Cancelliere ci ha avvertito che forse, per fare prima gli americani passeranno dall'Ucraina