lunedì 1 settembre 2014

Crema e Limone

Di recente il nostro Presidente del Consiglio (qualsiasi cosa voglia dire ormai questa carica) ha fatto entrare un carretto, con del gelato, nel cortile di Palazzo Chigi per dire che lui il gelato lo preferisce artigianale. Chi glielo aveva chiesto? Nessuno. La politica di Renzi è questa: rispondere a una domanda che nessuno gli ha fatto, tra l’altro in modo sbagliato. La sceneggiata del carretto è stata preceduta da un Tweet in cui scrive che quello della foto è confezionato, mentre lui preferisce quello artigianale. Si riferisce alla copertina dell’Economist che lo raffigura con un gelato in mano mentre la barca dell’Euro affonda, con il duo Merkel- Holland al comando e Draghi che si affanna a tenere tutto a galla con il solo uso di un secchio. Nella foto si vede bene che il gelato non è confezionato, ma “il Bomba” ha in mente cotanta genialata e dunque.... Povero Matteo. Pian piano viene fagocitato dalla sua stessa vacuità. L’evidente tentativo è di parare con nonchalance un colpo troppo duro, anche per una cintura nera di minchiate. Finora le copertine dell’Economist (171 anni di storia) erano state tutte per Berlusconi e comunque, per quanto caustiche, lo avevano rappresentato come consapevolmente pericoloso per il nostro Paese e per l’Eurozona. Nella nuova rappresentazione quel gelato in mano fa molto bamboccio che pensa a tutt’altro, basta che non sia il vero problema. Se la copertina in questione poteva essere considerata, almeno in Italia, posto dove alla fine Renzi dovrà farsi votare, come la spinta di un potere a lui contrario, la mossa del carretto del gelato mette invece in evidenza quanto il nostro Premier sia inadeguato anche nel campo in cui gli vengono attribuite qualità speciali. Il suo maestro, Silvio, sconfitto solo dalla demenza senile, mentre attirava l’attenzione con le mani, stringeva alleanze con movimenti pelvici… Renzi fa solo un gran casino con le mani. Non vi fate illusioni però, non saranno questo tipo di situazioni a far finire la corsa del Forrest Gump de noantri. Le promesse mai mantenute, la figura barbina con l’inglese e il carretto del gelato che si è parcheggiato sui piedi servono solo come unità di misura per chi si è già accorto della tragedia cui stiamo andando incontro. Gli altri, i garantiti e gli sciocchi, si sono fermati alla prima gelateria per dimostrare a se stessi che crema e limone sono due gusti che possono stare sullo stesso cono. 
 P.S. A proposito di garantiti. Il gelato era di un’azienda, la Grom, i cui due proprietari si professano Renziani senza remore. Ca va sans dire.
 @DadoCardone