sabato 20 dicembre 2014

Il Commissario

Il commissariamento dell'Italia, terminato il semestre della presidenza europea più inutile di una storia non esaltante, diventa soffocante. A proposito sembra che arrivi in Città un'altra bufera..bancaria. Il bollettino meteo-casalingo della Rinaldis non l'annuncia, segna sempre"sold out" per Capodanno nel nome di Gnassi. Siamo passati da una sorveglianza a vista della Troika ad una progressiva perdita della sovranità economica e politica, con forti ripercussioni sui nostri fragili conti pubblici. Quelli privati a..Roma vanno benissimo. Tuttavia, nel corso delle ultime due settimane, si è acuita la sensazione di rivivere quanto accaduto nell’estate del 2011, quella dell'attacco speculativo al debito sovrano italiano che ha portato, in meno di tre mesi, alle dimissioni del governo in carica e all'avvento dei tecnici guidati da Mario Monti. Gli elementi comuni sono tre: la lettera, il rating, la credibilità. Parto dalla parte finanziariamente più decisiva: la credibilità. Le mossettine, gli sberleffi, le boutade renziane hanno rotto i co.. La stampa estera lo ha tarato ed inizia il diluvio giornalistico. Non hanno ancora scelto il successore, quello più naturale senza bisogno di cambiare il grembiulino sarebbe Mario Draghi, alla fine si accontenteranno anche di un Padoan. Gli attori principali in Europa sono tutti cambiati eccetto Frau Merkel. Una donna simile in Italia non avrebbe mai fatto carriera. Tre anni fa la Commissione Europea inviò una lettera al governo Berlusconi, dove venivano dettagliati gli interventi richiesti all’Italia per evitare un possibile default. La differenza, sostanziale, è che questa volta Juncker ha chiesto a Pittibimbo di scriversela da solo. Senza quella lettera, l’apertura della procedura d’infrazione sarebbe inevitabile. Ci sarebbe bisogno di una lettera quando già nel 2011 con un rating ancora pieno di A avevamo assunto l'impegno di introdurre norme, regole, politiche attive per il mercato del lavoro? La risposta è stata la vergogna del Jobs Act ed il naturale precipitare nella lista dei paesi simil spazzatura. Questo significa che i soggetti che gestiscono patrimoni con finalità prudenziali, fondi pensione, fondi comuni, banche, assicurazioni, fondazioni, stanno iniziando a valutare se e quando disfarsi dei nostri Btp. Le conseguenze del downgrade, oggi come allora, sono molto peggiori di quanto la modesta reazione dello spread in questi giorni lasci intendere. Si rafforza la convinzione dei paesi nordeuropei al comando che senza la pressione dei mercati, i paesi “mediterranei” non mantengono fede alle promesse e lasciano degradare la situazione dei propri conti pubblici, rimandando le dolorose riforme strutturali. I paesi rigoristi acquistano peso e titolo per rimproverare i mandolinisti italiani e chiedere maggiore rigore. Pittibimbo ha aumentato l'iva sui pellets.
P.S.
Gli industriali non possono invadere il Lungomare, campo di Gnassi. Non basta il cemento? Vi siete drogati fumando laterizio. Oggi siete costretti al S.Patrignano.. delle banche.