martedì 16 dicembre 2014

Trc Gnassi

IL TAVOLO DI COORDINAMENTO DEL TRC SEMPRE PIÙ IN PREDA ALLA CONFUSIONE
Si è riunito a Bologna presso gli uffici dell'assessorato ai Trasporti il Comitato di Coordinamento per il Trc, convocato in via urgente dal presidente della provincia di Rimini, Andrea Gnassi. La breve quanto accesa riunione ha brillato per la confusione e l'arroganza che l'hanno caratterizzata. All'ordine del giorno due soli punti. Le criticità Riccionesi e il fallimento della società olandese produttrice dei Phileas. La confusione si è talmente impadronita delle questioni che, nonostante le deboli rassicurazioni del sindaco di Rimini, ha lasciato tutti assai perplessi per come si intende procedere. Di fronte all'evidenza dettata dalle oggettive difficoltà date dal fallimento della società che dovrebbe garantire la consegna e la manutenzione dei Phileas e della loro specifica tecnologia di adozione, intorno al quale ruota l'intero progetto del Trc, si è dato mandato ad AM di "provare" a ricercare una eventuale soluzione alternativa che sostituisca il sistema tecnologico di guida. Il che, come è facile immaginare, rivoluzionerebbe l'assetto della stessa infrastruttura che, nonostante ormai risulti essere inutilizzabile perché condizionata proprio dal fallimento della società olandese, si vuole ad ogni costo continuare a costruire, senza alcun ulteriore indugio. Tutto questo anche senza coinvolgere gli enti e le strutture preposte ad assumersi la responsabilità di un cambiamento radicale del sistema tecnologico di guida, a partire proprio dalla struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e dello stesso CIPE , organi supremi per l'approvazione di una modifica sostanziale del progetto TRC. A questo, per arrivare ai limiti sconosciuti della confusione che regna ormai intorno al Trc, si aggiunga poi la precaria e ancora irrisolta questione della sostenibilità finanziaria per il completamento del progetto che andrà a toccare il corpo vivo dei cittadini e che ha fatto dire al sindaco di Riccione che "forse sarebbe tempo che i sindaci di Misano, Cattolica e delle città della provincia riminese coinvolte in questo scellerato progetto comincino ad informare i loro cittadini che saranno chiamati a coprire tutti loro i costi di questa opera che si avvia a lunghi passi a restare incompiuta". Nonostante basterebbero queste evidenti criticità per fermarsi a ridisegnare l'intero progetto, il tavolo di Coordinamento ha voluto intimare al Comune di Riccione di procedere alla consegna dei cantieri dell'intera tratta riccionese. Intimazione che come si sa il comune di Riccione intende disattendere perché non sono state ancora sciolte le perplessità e le criticità che insistono numerose nel tratto cittadino del Trc. Nessuno ancora infatti ha deciso come sarà risolto il problema del sottopasso di via Bellini, il cui progetto originale e' stato dichiarato tecnicamente irrealizzabile. Così come ancora in alto mare è la soluzione tecnica che dovrebbe risolvere l'attraversamento "fuori corsa" in sede promiscua in corrispondenza del capolinea ferroviario. O ancora quale dovrà essere la soluzione per l'attraversamento del fiume Marano, su cui lo stesso CIPE ha richiesto particolare attenzione. Senza contare poi la mancata soluzione per lo sfondamento del casello in viale Portovenere e soprattutto le mancate certificazioni dell'avvenuta bonifica bellica profonda su cui grava una richiesta pregiudiziale del Comune di Riccione alla stessa Prefettura di Rimini. "Di fronte a tutto questo pandemonio di rilevanti questioni irrisolte che ad oggi non prevedono nemmeno una loro ipotetica soluzione che farebbero meditare menti responsabili "dichiara il sindaco di Riccione, Renata Tosi" ci viene invece chiesto di non tergiversare oltre e aprire alle ruspe la città. Non è certo con queste arroganti pressioni che si risolvono queste criticità che lasciate così come sono terrebbero Riccione , per lungo tempo, in ostaggio alla precarietà e all'incertezza. Abbiamo posto sul tavolo del coordinamento richieste di maggior apertura a soluzioni condivise e di forte responsabilità, ma sembrano infastidire il manovratore riminese. Non ci resta altro da fare, così come abbiamo fatto, che diffidare pesantemente AM a proseguire i lavori senza aver prima risolto queste per noi dirimenti criticità. La città di Riccione non smetterà di far valere le sue istanze e le sue apprensioni".