giovedì 25 dicembre 2014

Lettera

E molto grave ed a me è apparso subito cosa strana ed inedita uno schiaffo alla sacralità del Parlamento che il Deputato Pd On.le Emma Petitti sia stata nominata Assessore della Giunta Bonaccini e si dimetta da parlamentare e di seguito ne spiego sommariamente i motivi anche se il caso, credo unico in Italia, sarebbe materia per costituzionalisti, cosa che chi scrive non è. L'art. 67 della Costituzione afferma che una volta eletto un parlamentare esercita la sua funzione senza vincolo di mandato, ossia egli non è responsabile nè verso i suoi elettori, nè verso il suo partito: agisce per il Bene Nazionale, in totale libertà, mantenendo un responsabilità soltanto genericamente "politica" verso gli elettori. Ora la scelta di Bonaccini, oltre ad umilare il Parlamento vìola palesemente questo fondamentale principio della Carta Costituzionale in quanto impone una disciplina di partito a un parlamentare, o comunque una pressione, una "richiesta", la qual cosa è in contrasto con la norma, tanto è vero che non vi sono precedenti in quanto nessuno è così sciocco da scippare un membro di un'Assemblea Nazionale per metterlo nell'esecutivo di un ente locale. Emma Petitti da canto suo con le dichiarazioni a caldo "mi metto a disposizione" oltre a dimostrare di essere a livello 0 quanto a Diritto Costituzionale rafforza e conferma la tesi per cui è stata palesemente platealmente violato l'art. 67 della Costituzione e nessuno abbia nulla da rilevare. Aggiungo che questo principio vige in quasi tutti i paesi del mondo ed è considerato cardine della democrazia rappresentativa e permette tra le tante cose che un parlamentare voti in aula in difformità dal proprio partito. Spero che Petitti spieghi la dimamica di quello che è accaduto perchè la violazione è nei fatti e torni sui suoi passi declinando ex art. 67 la richiesta e che la Camera apra una inchiesta su questo incredibile grave atto, grazie. Nemo Pascale