mercoledì 31 dicembre 2014

La nascita del Pd

Il Pd è nato senza sommovimenti dal basso tanto meno processi culturali se non quelli "effimeri" di Veltroni. E' stata una grande ed indovinata operazione di vertice. Il connubio tra due antiche volontà e necessità di potere. E' nato il demopiddino, un prodotto che ha gratificato il 40% del 37% del mercato elettorale. A sinistra, quella vera magari ottocentesca, gli eventi più significativi e più fecondi sono stati più le scissioni che non le unificazioni. Le scissioni sono state sempre salutari come quella di Livorno del ’21, le unificazioni tipo quella tra Nenni e Saragat tra Psi e Psdi negli anni ’60 furono un disastro. Quella tra Pci e Dc stile Veltroni, Bersani, Renzi è stata la più vergognosa delle unioni. Un tentativo riuscito che ha raccolto le corali benedizioni di tutto il mondo curiale, imbarazzato dalla vicinanza espressa da tanti di loro al Banana. Ragionando sullo scenario attuale è ovvio che nel processo di formazione del partito democratico c’è una tara genetica. La nascita del Pd è assomigliata più alla fusione tra due consigli d’amministrazione che all'unificazione tra due partiti. Si sono sommati due ceti politici totalmente diversi. La componente democristiana, popolare e Margherita, era un ceto manovriero, duttile, attrezzato per stare nella stanza dei bottoni, mentre il ceto politico dei Ds aveva un altro testamento politico da onorare. Il potere è stato ed è un collante spaventoso. La più grande ed intelligente opera, dopo l'Expò, mai ideata. L'imprinting non poteva che essere democristiano. E non poteva che finire nelle mani di uno come Renzi. Tutto è precipitato in maniera vertiginosa sotto l’incalzare di scadenze troppo urgenti e troppo immediate in concomitanza con la crisi del governo Prodi. Abbiamo fatto gli "schizzinosi" con Romano? Ben ci sta. Il veltronismo ha creato al Paese ed a Roma danni incalcolabili con il suo effimero progetto. Sembrava un innocuo personaggio, un intellettuale da Cinecittà, in realtà è l'autore consapevole del peggiore trattato di politica applicata al potere. Gli altri sono perfino peggio. Il primo istinto culturale che un partito in atto di nascere deve avere sono i riferimenti all'album di famiglia. Non penso a Togliatti, Longo ma Berlinguer si. Si sono ancorati a Fanfani, il tutor di Casa Renzi. Nella carta costitutiva del Pd avevano persino omesso il riferimento all’antifascismo. Pensando al peggio, potevano scegliere De Gasperi al posto di Togliatti, Gobetti al posto di Gramsci, sarebbe stata comunque un’operazione che avrebbe reso riconoscibile e percepibile l’ambito culturale in cui si volevano muovere. Non è un processo al veltronismo che come il cattocomunismo ha avuto nefaste influenze sulla sinistra, ma riflettere sul come è andata o poteva andare. Il Pd per non essere più accusato di avere permesso al Banana il governo del Paese lo ha assunto al..Governo. Penso che sia più utile riflettere su come la sinistra, in tutte le sue componenti, da quelle più radicali a quelle più riformiste, abbia consegnato questo paese a Berlusconi. E’ un dramma dal quale nessuno di noi può tirarsi fuori. Neanche gli ultimi arrivati con le loro ridicole passeggiate sui tetti. Gettare nell'immondizia, nemmeno separata, il 25% dei consensi è romanzo criminale. Insistere nel separatismo dal resto del mondo politico per conclamata incapacità di emendarlo è ormai un dato accertato. Così però si facilita, si aiuta, si incita Pittibimbo nella distruzione di quello che rimane della povera sinistra. Si spinge la Lega a prosperare. Puoi essere o meno in sintonia ma è l'unica voce che riesci a capire. Perchè i ministri non sono andati a "festeggiare" i sopravvissuti dell'ennesima tragedia in mare diretta dai twittii di Pittibimbo? Difficile questa volta mascherare da dove vengono i clandestini? Non ci bastano gli auguri, però li faccio lo stesso ai tanti, tantissimi visitatori, spiegabili solo con la lettura delle fotocopie locali. Auguri per un Capodanno..corto.