giovedì 25 dicembre 2014

Quanto ci costa Obama

Il Made in Italy, che non sia Farinetti, legato al mercato russo, grazie al vassallaggio imposto da Obama, rimette cento milioni al mese. È il conto che l’export italiano sta pagando all’embargo deciso contro la Russia per la crisi ucraina. E se a questo si aggiunge il crollo del rublo legato anche allo sgonfiamento del prezzo del petrolio, legato all'accordo saudita-americano che rende il made in Italy molto più caro per il consumatore russo, si capisce come le aziende legate a doppio filo a quel mercato continuino a lanciare segnali allarmanti. Coldiretti ha sottolineato come a novembre le esportazioni di prodotti italiani in Russia sono crollate del 23,2%. Il calcolo è stato effettuato scorporando il dato dalle tabelle Istat sull’intero export nazionale. Se il trend sarà mantenuto, sottolinea Coldiretti in una nota, l’Italia avrà perso nel 2014 almeno 1,2 miliardi di export in Russia, pari a 100 milioni al mese. Le tensioni tra l’Occidente e la Russia sono iniziate lo scorso febbraio con la crisi in Crimea e peggiorate ad aprile con l’Ucraina. La situazione si è progressivamente deteriorata nella seconda parte dell’anno. Ed è proprio l’agroalimentare uno dei settori più colpiti visto che l’embargo ha vietato l’ingresso in terra russa di un paniere di prodotti in cui l’interscambio era particolarmente rilevante: frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. Nel comunicato si sottolinea come nei primi dieci mesi rispetto allo scorso anno le esportazioni sono calate in media del 10,5%, con cali anche più pesanti che hanno interessato alcuni settori chiave, dall’agricoltura (-25,8%) alle automobili (-45,4%), dai mobili (-7,5%) all’abbigliamento e accessori (-15,2%) fino agli apparecchi elettrici (-5,2%). E questi sono i danni provocati finora principalmente dall’embargo. Con la perdita del potere d’acquisto del rublo nei confronti dell’euro, era logico aspettarsi un netto ridimensionamento delle presenze turistiche russe per il 2015. Solo a Rimini quattro/tre fotocopie fino all'altro ieri tenevano i lumini accesi per l'Aeroporto ed annunciavano che la Befana avrebbe volato sul Fellini. Avremmo dovuto chiedere alberghi in prestito a Riccione se le nostre piste avessero funzionato. Cagnoni ci ha allietato per trenta anni con un indotto spaventoso prodotto dalle sue costose creature ed improvvisamente ci racconta che l'Aeroporto era poco incidente sul traffico fieristico-congressuale? Aspettiamo, come sempre, una forte e decisa replica della Rinaldis. Se mi posso permettere, l'unico personaggio al quale avrei attribuito Tre Sigismondi d'Oro è il Dottor Palomba. Ha fatto più lui del Sindaco di Rimini e del Presidente della Provincia che sembra siano la stessa persona. Signor Prefetto, mi accorgo di non averLe fatto un gran complimento. Le rinnovo i cordiali e spero graditi auguri. Si cerchi, un'altra città.