martedì 23 dicembre 2014

L'area del rublo

Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, fino alla fine degli anni Novanta, tutti i Paesi ex sovietici si sono dotati o spinti a dotarsi di una moneta propria. Nei prossimi tempi potrebbe risorgere con il progetto dell'Unione Euroasiatica, che vede partecipare, oltre alla Russia, che ne sarebbe il perno, anche la Bielorussia e il Kazakistan. Quasi tutti i commentatori (?) italiani l'hanno definita a "vocazione autoritaria" a differenza (sic) dell'Ucraina. Mentre i vassalli americani riuniti a Bruxelles si sono trovati senza più un'euro per foraggiare la rivolta ucraina. La Cina sta costruendo un’ampia base industriale e ha ricevuto un flusso notevole di investimenti dall’estero, distribuito su molti settori, la Russia è cresciuta nel settore energetico. Il suo problema è perciò trasformare la ricchezza mineraria, in industria e servizi avanzati. Un sistema che ruota intorno alle materie prime può funzionare se la popolazione è scarsa e i lavori manuali vengono svolti da immigrati senza diritti. Ma la Russia non è un Emirato. La Russia non può optare per quel modello e neppure per quello cinese. Nel primo caso, la popolazione è troppo numerosa, nel secondo, manca un apparato industriale distribuito in molti settori, che cresca col contributo degli investimenti esteri. Il sistema politico russo deve perciò inventarsi un terzo modello, che combini la ricchezza energetica con lo sviluppo diffuso. Per tutte queste ragioni il rublo può aspirare ad essere una mezzo di scambio e una unità di conto, ma non..ancora una riserva di valore. A Putin, è stato impedito di seguire la strada dell'integrazione economica con l'Europa, per ragioni che anche il Carlino dovrebbe intuire. Si sarebbe realizzato un cartello di interscambio tra due necessità che avrebbe fatto paura oltreoceano. Lo shale gas, Obama se lo sarebbe infilato nelle capienti orecchie. L'orso sovietico è stato gettato nelle braccia vogliose della Cina. Da qui i grandi contratti appena firmati. Inizialmente stipulati in dollari, un giorno saranno onorati in rubli o in yuan. Insomma, il dollaro potrebbe essere “detronizzato”. Sono scoppiate guerre per molto meno. Oggi abbiamo il dollaro, l'euro, il yuan, e il rublo come monete di riserva effettive o candidate. Come nei giochi di moda vediamo chi esce. Una moneta di riserva è tale se il suo valore è preservato anche in presenza di eventi gravi. Perciò, il Paese che detiene la moneta di riserva deve avere una forza militare in grado di scoraggiare ogni tentativo di conquista o di influenza, deve, in altre parole, offrire la certezza del diritto ai detentori della ricchezza, i 200 mila padroni di quella mondiale. Il Paese con la moneta di riserva deve possedere una tecnologia capace di mantenere un vantaggio sui nemici. In caso di guerra protratta, il Paese con la moneta di riserva deve avere delle risorse sufficienti per sopravvivere, l'autosufficienza alimentare gioca quindi un ruolo importante. Il Paese con la moneta di riserva deve avere dei mercati finanziari grandi ed efficienti in grado di assorbire gli eventi negativi di un certo peso. Stati Uniti, Cina e.. Russia soddisfano i requisiti. L'Europa ha scelto, le è stata imposta la strada del vassallaggio con varie graduazioni. La Germania non è l'Italia. Gli Stati Uniti sono indebitati con l'estero, mentre gli altri due Paesi sono creditori dell'estero. Un segno di fragilità. Chi è indebitato deve, infatti, rendere conto a chi ha concesso il credito. Gli Stati Uniti, possedendo la moneta di riserva, non hanno riserve valutarie, la Cina ne ha per quasi 3.500 miliardi di dollari e la Russia per circa 500. L'allarme suona: cinesi e russi sono una potenza emergente e gli Stati Uniti con i vassalli europei devono portare la guerra in casa del nemico. Questo è l'Impero del Bene. Era abituato a cantare e suonare il violino finanziario, oggi nella banda sono entrati troppi attori importanti, non li può "eliminare" tutti insieme, deve per forza farlo uno alla volta ed ha cominciato dalla Russia di Putin. Sono finiti i soldi per i"nazisti buoni" di Kiev. troveranno delle altre scuse..democratiche. Cuba ormai non importava più a nessuno.