martedì 30 dicembre 2014

Previsioni facili

Memori delle sue previsioni, le prime datate 2007, avevamo chiesto qualche anticipazione al Cancelliere. Le nostre sensazioni sono brutte per l'anno che viene, ma volevamo un supporto scientifico come quello usato da Gnassi per la sua ciclabile. Ci ha sorpreso con una risposta brevissima. Caro Lugaresi, ti invito a leggere le previsioni "Economiche e geostrategiche" per il 2015 pubblicate da Bloomberg. Lette queste c'è poco da aggiungere. Infatti cambiando solo maglietta e cappellino, gli analisti di Bloomberg altri non sono che personaggi di spicco dell'amministrazione americana. Gli uomini cioè che decidono la politica di quel paese e per tanti altri. Quindi le loro previsioni sono le classiche "profezie" che si avverano. E come chiedere ad un piromane se scoppierà un incendio o come " Il Ritmo" impresso da Renzi all'Italia. Per farla breve, per il 2015, prevedono ulteriori 15/20 focolai di guerra, di cui tre al confine russo. Alla guerra ucraina, ci aggiungono i paesi baltici e la Moldavia. Segno che a Washington hanno deciso di continuare sulla strada della guerra, avendo sia il materiale necessario (nazisti buoni), sia quello finanziario, fornito dall'Europa. Che sembra davvero destinata ad essere, ancor più della Russia, la vittima sacrificale degli "Stranamore del Pentagono". Comunque ogni riassuntino che si possa fare è nulla al confronto dell'originale che vi invito perciò a leggere. Qualcosa sia pur travisato appare oggi sui "giornaloni" dell'Europa Occidentale che, ovviamente, ne danno una versione edulcorata, parlando semplicemente di "crisi" della Russia o di crollo di Putin o viceversa. Non parlano degli incredibili sconvolgimenti che per forza dovranno succedere per arrivare a questo "meraviglioso" risultato, come ipotizza Bernard-Henri Levy, che, non a caso è stato ingaggiato per l'articolessa di fine anno del Corriere della Sera. Sarà quindi un 2015 di guerra. Parola di Bloomberg.