giovedì 18 dicembre 2014

Le Grandi Bruttezze

Nel suo brutto film, Sorrentino, ha messo in contrasto la bellezza ambientale del Paese con la bruttezza della decadenza sociale. Anni luce lontano dal realismo cinematografico pasoliniano. Per rimanere nella stessa casta, molto meglio gli omertosi di Saviano, che deve però riaggiornare geograficamente il suo Gomorra, ambientandolo a..Roma. Il mio amico fruttivendolo ormai rassegnato, mi dice dopo la consegna dei "mandarini" per i nipotini: caro Massimo, ho visto quel lodevole CiViVo chiamato Morollino, da me votato, che "puliva" civilmente tutti gli insulti al "suo" Gnassi. Lavoro improbo, paragonabile al famoso secchiello che svuotava il mare di me... Una filosofica affermazione però mi ha sorpreso e costretto a ragionare: lo Stato vero è quello finto. Aveva diritto anche lui ad un Sigismondo. Il premio più inflazionato e facile, se pensiamo al premiatore. Ho letto il Carlino, sempre sottraendolo alla sorella che stante l'età lo usa prevalentemente per aggiornarsi sui necrologi. Questa mattina era quanto mai "sbalestrato" dalla decisione dell'Obama in via di estinzione di porre fine all'embargo più cretino e violato della storia. Sembra che una grande mano l'abbia data Papa Francesco, per farsi perdonare le camice stirate da Maria. Al di là degli aspetti comici della vicenda, la realtà è che il "nemico" si è spostato. Non poteva chiudere una gestione fallimentare senza compiere un atto simbolico per redimere i disastri ed i lutti provocati. L'istituzione statale dal centro alla periferia, a dispetto di qualche lodevole eccezione locale è uno scenario ipocrita. Quando emerge qualche scandalo, cercano subito di circoscrivere politicamente il raggio d'azione. Come fossero casi isolati e non comportamenti ormai comuni. Il problema sono sempre le indagini. Se ammazzi qualcuno devi essere o diventare "famoso" allora il comportamento e l'attenzione mediatica costringono a procedure garantiste che ai poveri non sono dedicate. Dopo avere creato una cortina protettiva, il partito di governo anche negli scandali, inizia a recitare la favoletta del corpo sano rispetto alle solite mele marce, sempre loro. Poi si arriva all'insabbiamento per prescrizione. Un copione che ha funzionato benissimo. Volete un paragone riminese? Aeradria. Vi basta? Mentre tutti (?) seguono lo scandalo romano- piddino, la notizia del giorno, collegata a chi rubava milioni da anni, è che due/tre furfantelli facevano carburante ad una nave che non c'era più. Perfino nel Pd riminese sembra sia in atto una furibonda discussione. Pensate che parlino della città che affonda, del turismo sparito, della merda in mare o dei rischi idrologici. Magari di mobilità od un ripensamento sul Trc, fino ad arrivare alla chiusura dell'Agenzia della Mobilità dei debiti? Il grande problema è Melucci. O meglio chi farà l'assessore regionale. Ho letto perfino un trafiletto di Biagini che avendo poco da fare come delegato all'urbanistica e perfino all'edilizia riminese, si cimenta in un interessante sproloquio sui mali del suo (?) partito. Non me lo ricordavo così in confusione, sembra Mazzarri. Spero non sia solo politica.