giovedì 4 dicembre 2014

Un'altra occasione

La mossa di DiBa, numero due del Direttorio 5 S, è mediaticamente ineccepibile. L'onorevole cittadino portavoce di Grillo ha chiesto un appuntamento al Prefetto per "sciogliere" il Comune di Roma a causa delle infiltrazioni mafiose. Una mossa perfetta, un'altra occasione per rilanciare il MoVimento. Il Campidoglio grazie agli scandali politico-affaristici-criminali, concede una boccata d'ossigeno alla forza politica in via di estinzione. Sono iniezioni che nel nostro disastrato paese non mancano, vaccini che ti permettono di resuscitare per qualche settimana o mese, poi ripiombare nella nullità organizzativa di prima. A meno che dopo la farsa del Direttorio non si inizi un percorso credibile che permetta a milioni di voti di essere utili alla causa del popolo italiano. Il M5S è insuperabile nell'aggressione istantanea. La raffigurazione del tavolo della Mafia Rosso-Nera è sublime. Un colpo magistrale che però non farà primavera di rilancio. Ci vuole un partito del movimento. Le scelte anche le più stupide ed innocue diventano sere disperate alla ricerca del bandolo. Nominare un responsabile sembra sia un atto contra grillum. Gli eletti sono dei normali (quando va bene) cittadini, senza una pur modesta conoscenza dei meccanismi con i quali si devono misurare, vengono subito "agiografati" come fossero eroi imbattibili e non fortunati vincitori delle sempre più rare lotterie. Alla povera (?) Raffaella Sensoli verranno chieste doti e capacità che avrà (se rimane) dopo dieci anni. Non conoscono meccanismi e rapporti, il naif che emanano è stato un odore attirante, non basta. Rimangono ai margini della vita politica, solo gli scandali che per loro fortuna non mancano, li rianimano. Sono bravissimi nel colpire, ma amministrare è altra cosa. Una delle ragioni per cui vedono tutti i loro pochi sindaci come nemici. Il M5S prova a uscire dall’angolo. In Senato si organizza un incontro con la stampa per presentare il disegno di legge sul reddito di cittadinanza, vecchio cavallo di battaglia. In Campidoglio va in scena la prima vera passerella del Direttorio pentastellato. Per denunciare il terremoto giudiziario che ha travolto la politica romana arrivano tre dei cinque parlamentari scelti da Grillo per affiancarlo nella gestione del Movimento. Nei due appuntamenti pubblici si tornano a scandire gli slogan di un tempo. Il messaggio è chiaro. Bisogna spegnere i riflettori sulla resa dei conti interna, archiviare le polemiche tra dissidenti e lealisti. Gli ultimi risultati elettorali preoccupano, il rischio di dilapidare in tempi brevissimi il grande seguito conquistato alle urne resta concreto. Ecco allora che lo scandalo della Cupola romana offre una occasione irripetibile. Il vecchio e disperato grido "organizziamoci" è stato rimandato. Per il momento bastano i Tre Cavalieri del Campidoglio. E pensare che in questo momento è Pittibimbo all'angolo della  Via ..Poletti.

P.S.
Visto che ci siamo, ci suggerisce Woland, perchè Assessore Regionale al Turismo non nominiamo un..lituano?