mercoledì 19 ottobre 2016

Ipse Dixit

Ipse dixit: "...quando 40 anni fa arrivarono a Rimini i primi commercianti vendevano oggetti di pregio, tappeti...", così l'assessore praticamente a tutto, Commerci, PM etc.etc.etc. del Comune di Rimini Jamil S., che è come mestiere appunto un... indovinate... un venditore di tappeti. E quindi si trova evidentemente a disagio in questa polemica innescata da G. Maria Zanzini, che ha un'attività di vendità al dettaglio nel Palazzo Arpesella al mare e che mi pare sia nella Confcommercio locale, che vedrebbe gli "stranieri" aprire attività "di basso livello". Allora anzitutto questa calata di 40 anni di commercianti NON c'è mai stata, forse sarà venuto l'assessore ad aprire un'attività di tappeti persiani, ma null'altro, 40 anni fa si vedevano gli ambulanti itineranti marocchini che vendevano appunto tappeti e i primissimi vucumprà che vendevano accendisigarette che acquistavano a San Marino, per la precisione. E anche Zanzini per me non ci prende per una serie di motivi. Anzitutto a fianco della sua attività ce n'era una non so se ci sia ancora che proprio di livello altissimo non era - perquanto ormai giustamente sdoganata - ossia un sexy shop, che al tempo fece venire parecchi mal di pancia e con ogni evidenza legata al fenomeno degli affitti non elevati dei negozi sotto il suddetto immobile che invero è arretrato rispetto alla passeggiata. Se Zanzini avesse voluto evitare queste attività "di basso livello" avrebbe dovuto come Armani affittarsi 300 mq in V.le Ceccarini e limitrofi e non 50 sotto un condominio a Rimini in III linea! Poi anche questa cosa di parlare di "livello basso" sa di razzismo e di snobismo, e mi pare poi che lo stesso Maria sia venuto da Bellaria e non è che nessuno gli abbia detto "va' via tu, Maria, non sei di Rimini, tornatene a Bellaria!", o no!? Il Mercato, io penso che queste dinamiche devono essere lasciate al mercato, a meno di casi macroscopici o violazioni di legge perchè all'estero è così. Uno fa secondo i propri mezzi: Zanzini vende marchi prestigiosi, quello che non se lo può permettere fa come può, nei limiti di legge. Pensi Zanzini se gli apre di fianco un monomarca Hermès coi foulard da 1000 euro e comincia a lamentarsi che Zanzini "è di livello basso": come si vede tutto o quasi è relativo. La questione va affrontata con i Codici in mano, con umanità e spirito di accoglienza, senza provincialismi da puzza sotto il naso, e senza mistificazioni per cui secondo l'assessore quello che vende tappeti persiani (lui) va bene, quello che vende bigiotteria no. A me preoccupa più il fatto che la zona a ridosso della Stazione sia piena di store che vendono... già a chi secondo voi!?? 
 Luca Fintope'