mercoledì 5 ottobre 2016

Il Sole

Dopo la pubblicazione della classifica del Sole 24 ore, che ha promosso Rimini al primo posto per la criminalità, abbiamo assistito ad una serie di repliche dei vari soggetti interessati piuttosto attoniti, ma non delle opposizioni, qualora ci fossero. Anche i mezzi di informazione locali, solitamente clementi con l’Amministrazione, questa volta hanno dato stranamente grande risalto alla notizia. Ultimo in ordine di tempo, l’intervento odierno del SAP, per esprimere il proprio disappunto. La realtà è che le Forze dell’Ordine fanno il loro lavoro, lo fanno bene e con professionalità. Ma lo fanno in una città che ha preparato un fertile terreno per questo fenomeno, favorendo un turismo di basso livello fatto da soggetti in cerca di sballo, e lasciando nel degrado importanti zone quali, ad esempio, il Centro Storico. Dopo avere assistito al proliferare di chiassose discoteche in cui succedeva di tutto, si è passati alla miriade di locali in cui si beve di tutto, si fa chiasso e musica assordante. O alle festicciole istituzionali in cui gli alcolici regnano sovrani, attraendo personaggi di tutti i tipi. Per contro abbiamo assistito all’unico sanzionamento di un "mettitore" di piedi su una panchina, e al divieto di vendita di bevande alcoliche nei minimarket, revocata poi dal Consiglio di Stato. Pannicelli caldi, ma neppure troppo; diciamo tra il tiepido e il freddo. Ecco la Rimini che dopo lustri di monocolore amministrativo ci è stata consegnata, e non stupiamoci più di tanto. Lontana dal turismo di qualità terminato negli anni ’70 del secolo scorso. Diversa invece è la situazione delle città sorelle costiere, dove c’è stata una più attenta selezione turistica e per questo subiscono molto meno l’elemento che ci affligge. Allo stato delle cose, non sarà facile debellare questo fenomeno perché non vi è neppure un progetto per farlo. E perché Rimini non ha mai anticipato nulla, ma si è sempre accodata alle tendenze che provenivano da ogni dove, ma senza capacità di cernita. O siamo vittime di un altro complotto, come quello del meteo? Non mi sorprenderei se i nostri solerti rappresentanti locali in Parlamento, promuovessero qualche iniziativa “ad hoc”. 
S. De Vita