venerdì 21 ottobre 2016
CS Luigi Camporesi
Sulla Richiesta di Rinvio dell'Ordine del Giorno per Pregiudiziale
Cinque anni fa in questa aula i miei colleghi del MoVimento 5 Stelle ed io rappresentavamo delle
obiezioni rispetto all'aumento di capitale per Aeradria.
Lo stesso Sindaco e lo stesso Assessore con la stessa sicurezza vista quest'oggi, garantivano circa la
regolarità dell'operazione.
Noi consiglieri qualche mese dopo presentavamo un esposto.
E' finita con un fallimento da sessanta milioni di euro, diversi indagati e, tra l'altro, con diversi
Consiglieri di maggioranza interrogati dal Pubblico Ministero con l'aiuto della Polizia Giudiziaria
esattamente sull'irregolarità dell'aumento di capitale.
Ora, un esposto rispetto alle modalità della fusione per difetto di legittimità, ad ANAC e Corte dei
Conti nel quale segnaliamo, tra l'altro, "l'abuso di diritto" che si sarebbe consumato con
conferimenti azionari e modifiche statutarie, è già stato presentato.
Credo che uno o più interrogatori da parte dei giudici inquirenti siano una esperienza che non debba
mancare nel curricula del perfetto Consigliere Comunale e, tuttavia, ci sono due cose che odio
sentire dire nella vita. Una è: "l'avevo detto".
Di Cosa Stiamo Discutendo
Come già evidenziato, l'Amministratore di Rimini Holding Dott. Faini ha messo in evidenza che,
cito:
"Purtroppo, nonostante siano stati formalmente ripetutamente richiesti a Rimini Fiera, per il
tramite di Rimini Congressi, dal sottoscritto (e anche informalmente, dai tecnici del Comune di
Rimini e del socio Provincia di Rimini), tali ulteriori documenti/dati non sono stati forniti, per
presunti motivi di riservatezza addotti dal management di Rimini Fiera, peraltro non condivisi dal
sottoscritto.
I tempi ristretti hanno certamente complicato la comprensione e valutazione dell'operazione da
parte dei tre soci di Rimini Congressi, mentre la mancanza dei suddetti documenti/dati non ne ha
consentito una rappresentazione completa ai rispettivi organi consiliari"
Siamo dunque qui a deliberare su una operazione di fusione di importanza fondamentale per la vita
economica e politica della città, senza che neppure gli addetti ai lavori di Comune e Provincia
abbiano la documentazione minima necessaria per effettuare delle valutazioni di merito serene e
consapevoli.
Fra i documenti richiesti e non consegnati dal management di Rimini Fiera, vi è anche la stima di
valore di Rimini Fiera SpA di KPMG. A dire che, tra l'altro, dobbiamo votare per decidere se
vendere e cedere una parte di Fiera di Rimini SpA, in nome e per conto dei cittadini proprietari si
immagina, senza neppure sapere a quanto ammonta il valore di stima.
Non solo ma, in questo momento, i cittadini riminesi, da noi rappresentati, stanno garantendo con
soldi loro per il mutuo del Palas, bene oggetto di questa fusione, e allo stesso tempo si vedono
sottratti il diritto di voto da una serie di confrimenti azionari e modifiche statutarie eseguiti, a nostro
avviso, in "abuso di diritto".
Detta in altre parole, i cittadini garantiscono per circa quaranta milioni di euro con (anche) le azioni
HERA di proprietà di Rimini Holding, che ha firmato una lettera di patronage dai contenuti forti
assieme al Comune di Rimini, dunque assimilabile ad una fideiussione, e il management della
holding fieristica viene messo nelle condizioni di assumere una decisione così importante al di fuori
di qualsiasi controllo adeguatamente informato del Consiglio Comunale.
I Bilanci Irregolari di Società del Palazzo dei Congressi
Sulla lettera di patronage, a suo tempo non adeguatamente iscritta a bilancio del Comune, va detto
che abbiamo provveduto a presentare un esposto alla Corte dei Conti per potenziale danno erariale
nel 2015.
Avremmo ovviamente molto da dire anche sui bilanci di Società del Palazzo dei Congressi che
presumiamo possano essere irregolari ma, crediamo che le dispute giudiziarie si debbano svolgere
nelle aule dei tribunali e non sulla stampa oppure in Consiglio Comunale per cui, considerato che il
Presidente Cagnoni mi ha citato in giudizio, a breve avremo la possibilità di illustrare le nostre
ragioni sulla irregolarità dei bilanci al giudice.
I Bilanci Irregolari di Rimini Congressi
Non lo abbiamo ancora annunciato ma, dal nostro punto di vista anche alcuni bilanci di Rimini
Congressi presumiamo siano irregolari. Tuttavia anche questo aspetto emergerà innanzi ai giudici
nei prossimi mesi.
Pregiudiziali
Dal nostro punto di vista esistono più pregiudiziali rispetto all'operazione di fusione fra Rimini
Fiera SpA e Fiera di Vicenza SpA, e questa è la ragione per cui abbiamo presentato un esposto ad
ANAC e Corte dei Conti nel settembre di quest'anno.
Gli esposti alla Corte dei Conti e all’ANAC non esprimono opposizione all’operazione di fusione,
dal momento che non ne sono conosciute le modalità in modo appropriato come del resto lamentato
dall'amministratore di Rimini Holding, ma solo l’esigenza di essere informati e deliberare
L’esposto riguarda il fatto che la Giunta intende escludere da ogni decisione il Consiglio Comunale
del Comune finanziatore e garante dei debiti bancari, in quanto non è socio di Rimini Fiera.
I soci di Rimini Fiera sono: Rimini Congressi S.r.l. 70,396%; Provincia di Rimini 8,12%; Regione
Emilia Romagna 5,8%; AIA Capital 0,606%; altri 15,078%
I soci di Rimini Congressi (controllante di Rimini Fiera) sono Rimini Holding, Provincia e Camera
di Commercio di Rimini.
Ricordiamo che il Comune di Rimini non è più socio di Rimini Fiera poiché le sue azioni sono state
conferite in Rimini Holding e da quest’ultima in Rimini Congressi S.r.l.
Facciamo inoltre presente che, dal nostro punto di vista:
Che i conferimenti indicati costituiscono, se si intende escludere dal voto il Consiglio Comunale di
Rimini, un “abuso del diritto”, in quanto con operazioni di conferimento attuate nel rispetto formale
della legge, si toglie la competenza al Consiglio Comunale del Comune che ha finanziato e tuttora
garantisce rilevanti esposizioni bancarie.
Che l’operazione di fusione o di integrazione proposta dal Consiglio di Amministrazione di Rimini
Fiera richiede l’approvazione dell’assemblea dei soci alla quale parteciperà Rimini Congressi.
Che il Consiglio Comunale non deve essere solo informato, ma deve dare le indicazioni di voto,
trattandosi di un’operazione straordinaria, all’amministratore unico di Rimini Congressi, società
socia per il 70,396% di Rimini Fiera, previa delibera di Rimini Holding nella quale il Comune è
unico socio.
Che l’amministratore di Rimini Congressi non può intervenire all’assemblea di Rimini Fiera se non
esiste l’indicazione di voto espressa dal Consiglio Comunale di Rimini all’amministratore unico di
Rimini Holding.
Incompatibilità
Attenzione alle significative incompatibilità:
Rimini Congressi ha come advisor KPMG.
Rimini Fiera ha come advisor la Banca Popolare di Vicenza.
Banca Popolare di Vicenza è socia e creditrice per circa 40 milioni di euro di Fiera di Vicenza.
Banca Popolare di Vicenza, all’epoca della nomina come advisor di Rimini Fiera, aveva come
consigliere il Dott. Matteo Marzotto, Presidente di Fiera di Vicenza.
KPMG è la Società di Revisione della Banca Popolare di Vicenza.
Fra i requisiti fondamentali per l’advisor e per la società di revisione esistono i principi di
obiettività, imparzialità e indipendenza.
Per tutte queste ragioni, diffido agli amministratori unici di Rimini Congressi e Rimini Holding Dottor Gabellini e Dottor Faini ad approvare il progetto di fusione senza la preventiva e vincolante indicazione di voto da parte del Consiglio Comunale di Rimini