martedì 11 ottobre 2016

CS Lista Civica S.Clemente

Esattamente due anni fa, il 12 ottobre 2014, dopo l’approvazione in via definitiva da parte della Camera (con 260 sì, 158 no e 7 astenuti) del ddl Delrio su città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni, a Rimini si votava per l’elezione del presidente e dei consiglieri della provincia, divenuta ente territoriale di secondo livello. Giudicata “inutile”, i suoi confini e competenze venivano ridisegnati, in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, ultimo passo necessario per cancellare le province dalla Costituzione ed abrogarle definitivamente. All’alleggerimento delle competenze, naturalmente, è seguita una riduzione della dotazione organica, con la riallocazione di numerosi dipendenti; in Emilia-Romagna il presidente della regione, Stefano Bonaccini, ha deciso di rimpiazzare questi enti con Aree Vaste ed Unioni di Comuni. A distanza di due anni, tuttavia, le province “depotenziate” si trovano in un vero e proprio limbo; a Rimini, in particolare, non sono state nemmeno indette le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio provinciale e la drastica riduzione, quantitativa e qualitativa, dei servizi e delle prestazioni da essa svolti (che non avevano niente a che fare con la millantata riduzione dei costi della politica), è sotto gli occhi di tutti. Ma cosa succederà a queste province dopo il tanto dibattuto referendum costituzionale del 4 dicembre, sia nel caso in cui vinca il SI e sia nel caso in cui vinca il No? L’ennesimo “salto nel buio” che, purtroppo, conferma il fallimento delle riforme messe in atto e proposte da questo Governo.
IL CONSIGLIERE COMUNALE DELLA LISTA CIVICA SAN CLEMENTE (Alfonso SCALA)