domenica 9 ottobre 2016

Punti di Vista

Venerdì sul canale LA7, si è svolto il cosiddetto duello tra la Boschi e Salvini avente come oggetto la prossima riforma costituzionale. Ho assistito solo a qualche minuto perché entrambi i personaggi, per ragioni peculiari, mi fanno generare irritazioni cutanee e non solo; poi soliti attori di un copione consunto, degli asfittici programmi pseudo politici di cui siamo destinatari. E’ finita l’era dei veri politici e degli argomenti concreti. Sabato però il Resto del Carlino decantava la vittoria della Boschi, mentre il Fatto Quotidiano ne indicava una forte difficoltà e sofferenza nel confronto. Come sempre la verità non è univoca, ma è come un elastico; lo tiri a tuo piacimento. Solo il Milan li accomunava; si, una squadra calcistica che con il referendum c’entra come il cavolo a merenda. Dopo un iniziale diniego del Capo, è arrivata l’autorizzazione. Strano perché Renzi, con astuzia levantina, dopo aver blindato i mezzi di comunicazione istituzionali, affinché evitino i personaggi ostili e portatori, sani, delle ragioni del NO, consente poi alla Boschi di prodursi in quei siparietti cercando di perorare una riforma che porta il suo nome anche se, come sembra, a sua insaputa; non accorgendosi che effetti, ogni suo intervento non fa altro che convincere sempre più a votare NO. Questa è la bassa politica ad opera dei presuntuosi “figli costituenti”, mai però di quei Padri che lo furono davvero. E che fecero una Costituzione per unire il Paese nell’interesse di tutti, vincitori e vinti, e non per dividerlo come in modo miope una improbabile minoritaria compagine politica sta facendo.
S.De Vita