mercoledì 26 ottobre 2016

L'Inizio di un Cammino

Così affermava qualche giorno fa l’Assessore alle attività economiche, a proposito di una presunta ripresa della nascita di imprese nel riminese. Ovviamente, come di consueto, non era dato sapere di quale natura, ove fossero localizzate, e se fossero realmente operative o meno. Invece si sa per certo che anche Gori, uno degli ultimi negozi storici della città, ha deciso di cessare l’attività. Un’altra grave perdita per la memoria del commercio locale, quasi un lutto cittadino, che si aggiunge alla falcidia già in atto da anni, e di cui nessuno si cura. Ritengo che l’identità di una citta si misuri, oltre che da come sappia conservare e valorizzare i propri beni culturali, anche dall’orgoglio di avere tradizionali attività commerciali divenute nel tempo parte integrante del tessuto sociale. Ma queste cose non interessano, proiettati come ci hanno lanciati verso … il nulla, spacciato come radioso avvenire. Ora ci si domanda cosa sostituirà quel negozio. L’ennesimo bazar, o forse il solito localetto chiassoso, di cui abbonda il Centro dove si servono alcolici anche refrigerati? Perchè a Rimini queste sono le attività più incrementate, oltre a quelle balneari, ma qui non è proprio il caso; ve lo immaginate un bagnino nel corso d'Augusto? Non si tratta di esortare i commercianti ad investire o rinnovare (su cosa poi non si sa), ma un sistema politico che non ha capito (o voluto capire) il problema della desertificazione sul nascere, e di non comprenderlo tuttora. Sarebbe bastato guardare la storia, in tutte le epoche il centro di una città era il cuore del commercio, e non la periferia in cui è stata permessa la proliferazione dei centri commerciali. A proposito: auguri infiniti ad una serie di piccoli esercenti di una certa parte di Rimini, che continuano a resistere nonostante tutto; Aquarena incombe. Anche perché se venisse scoperta una Pompei riminese, continueranno a farci credere che la zona è di “bassa rilevanza archeologica”, e che bisogna essere moderni ma il cammino è ancora lungo.
 S. De Vita