domenica 30 ottobre 2016

Pontemania

Sembra che nel PD sia esplosa la mania di costruire ponti. Non quelli tra due festività vicine, ma veri e propri manufatti. Partendo da quello sullo stretto di Messina, la cui idea è stata mutuata dall’attuale (e spero ancora per poco) Presidente del Consiglio, da un ometto che tanti danni addusse al Paese governandolo in un recente passato per oltre un ventennio, ora anche il Signore di Rimini avrà il suo. Il ponte, o meglio cavalcavia, sulla via Roma ha avuto il via libera. Oltre al sacrificio di varie alberature, danni collaterali per il radioso futuro anche l'impatto ambientale è evidente. Cosa che, ovviamente, non interessa agli esteti (o esteta) di corte sempre alla ricerca della massima visibilità...a prescindere. Chi pensò e realizzò il Parco Ausa con il buon senso fece dei sottopassi; è vero sono cagionevoli in caso di piogge intense, ma se progettati e manutenuti correttamente come si dovrebbe, si inseriscono silenziosamente nel contesto in cui stanno. Oltretutto, come ci dicono, le grandi opere fognarie in corso di realizzazione eviteranno i tradizionali allagamenti riminesi, e vivremo tutti felici e contenti; specie i negozianti di alcune parti del Centro, qualora sopravvivessero all’inesorabile moria di attività commerciali di quella zona. Allora perché un ponte, o meglio un cavalcavia? I giornali locali hanno pubblicato pari pari l’editto emesso in proposito, senza che alcuno si fosse scomodato a fare qualche domanda in merito, o a cercare un contraddittorio. Ben se ne guardano ovviamente. Il tipo di opera è stata scelta perché dà lustro personale e perché ti fa ricordare nel tempo, al contrario di un sottopasso; chi si ricorda francamente chi furono gli artefici dei sottopassi riminesi? Non dà visibilità è sotto terra. Invece ci ricordiamo di Tiberio per esempio, anche se l’accostamento con l’opera di cui parliamo è assai azzardato. Quindi si ritorna nella solita smania politico – pubblicitaria di cui si è ormai fatta ampia indigestione, e null’altro; tanto i soldi sono dei cittadini … . Tanto tempo fa c’era una pubblicità che esordiva con la frase: “Potevamo stupirvi con gli effetti speciali …” per poi promettere il contrario. Qui siamo come in quella pubblicità, ma ci fermiamo agli effetti. 
S. De Vita