sabato 1 ottobre 2016

Chi mi conosce lo sa:

Chi mi conosce lo sa: Hera ed io non ci siamo mai presi. E neppure ne ho acquistato le azioni quando tutti lo facevano e lo consigliavano 15 anni fa: troppi intrecci con la politica! Ma invero i nostri dissapori sono iniziati dopo, per via di "macerie" da edilizia che i loro "netturbini" non venivano a ritirare e mi rimasero un mese davanti a casa e da quella volta mi sono fatta il nodo e a Bologna, loro quartiere generale, san bene che con me devono rigare dritto e infatti vengono a prendere il rusco ben... 5 volte al giorno, ma pensate! Mantengo nondimeno un profilo di... distaccata obiettività contro questi... questi... in merito alla loro performance professionale a servizio della collettività riminese. Bene, voltiamo pagina e cambiamo registro: la Tosi invece le azioni del monopolista dell'acqua delle nostre falde che poi ci vende la Tosi Riccione come si è insediata le ha vendute "per controllare meglio", asserisce. E come darle torto!? Noi ancora ne siamo azionisti quindi il Comune becca i dividendi che per me per quanto poco sia (e non è affatto poco tutto assieme) piuttosto che intascare zitto zitto dovrebbe a sua volta dividere, scusate la cacofonia, i dividendi fra i cittadini, "giusto"!? Ma non lo fa, incassa. Tutti i Comuni in cui questa benemerita dei rifiuti e dell'oro blu opera ne sono azionisti, con quale criterio non so perchè ad esempio Bologna che ha il doppio della nostra popolazione ha un pacchetto azionario 4 volte superiore al nostro, quindi questione complessa, che nessuno credo ha mai approfondito. Inoltre nell'azionariato di Hera vi sono anche privati i quali guadagnano visto appunto come detto che distribuisce dividendi sulla nostra raccolta rifiuti e sulla nostra acqua. Personalmente credo che dovremmo liberarcene ma essendo com'è noto intrecciata con la politica la cosa risulta in questa Regione in questa città assai ardua. Ieri il neo assessore Anna Montini si è recata (suppongo con maschere NBC) assieme ai proverbiali "tecnici" della elefantiaca multiutility presso il Depuratore di Santa Giustina per valutare sul posto se le lamentele dei residenti in ordine alla presenza di miasmi fossero vere o avessero allucinazioni olfattive e hanno decretato che il depuratore che trovasi in questo sfortunato borgo i cui abitanti non hanno che da scegliere se impiccarsi alla corda dello smog o a quella della puzza dette lamentele non hanno ragioni in quanto l'impianto è ok. Ricorderete che esso era stato inaugurato mesi addietro in pompa magna, ma attenzione: quell'impianto ESISTE DAGLI ANNI '70, Hera rinnova, dice (sulla parola poi) "raddoppia", e come sempre ci mette la firma e le proprie insegne esattamente come con il bacino del Marecchia-Ausa chiamandone l'acqua che ci vende e che ci arriva a casa con acquedotti già pagati dai riminesi nei decenni quando non nei secoli passati "la nostra [loro] acqua". Acqua che si limita a controllare tipo metti il dito "com'è?" "ok, si può bere, passami un'altro po' di cloro" nonchè a dare un'occhiata alla rete e quindi ti manda la bolletta per pagargli la tua acqua in una zona che nei secoli passati era una laguna per quanta acqua c'era e c'è, e in cui mai ci sarà siccità, pochi casi in secoli di carenza di acqua dolce potabile proprio per la natura del sito riminese nonchè poi per la realizzazione di quello scempio ambientale della diga di Ridracoli etc. Rifiuti: non ci sono parole. Come tutti vedono appalta e incassa, e la TUA virtù di differenziare è il LORO utile alla facciaccia NOSTRA. 
Sara Amati.